Una manifestazione a Milano per liberare Ilaria Salis dalla detenzione in Ungheria
C’è anche la supplente maestra Ilaria Salis tra i neo eletti al parlamento europeo: con 176.000 preferenze, oltre 20.000 in più rispetto al ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’attivista di Alleanza Verdi Sinistra passerà tra qualche settimana dalla detenzione ai domiciliari in Ungheria (perché obiettivo dei neofascisti), dopo oltre un anno di carcere “pesante” con l’accusa di avere aggredito un neonazista durante una manifestazione, direttamente al Parlamento europeo. Ciò accadrà appena verrà proclamerà eletta a Bruxelles.
Il suo trionfo ha fatto decollare anche Alleanza Verdi Sinistra, Avs, che non aveva mai raggiunto il 6,6 per cento delle preferenze.
A superare la Salis è stato invece il generale Roberto Vannacci, voluto a tutti i costi dal leader leghista Matteo Salvini, che è arrivato al Parlamento europeo a suon di dichiarazioni ad effetto e sempre stracolme di reazioni.
Il destino dell’attivista Salis, comunque sia, per i prossimi cinque anni è segnato. Stavolta in positivo. “Una volta proclamata, dovrà essere immediatamente scarcerata, l’Ungheria non può fare diversamente” aveva spiegato a Repubblica la professoressa Marina Castellaneta, docente dell’università di Bari, tra le principali esperte italiane di diritto europea.
L’articolo 9 del Protocollo 7 sui “Privilegi e le immunità dell’Unione europea” prevede infatti che i membri dell’Europarlamento “beneficiano, sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato” e “non possono, sul territorio di ogni altro Stato membro, essere detenuti né essere oggetto di procedimenti giudiziari”.
“Ma davvero? Sono emozionata, è una notizia straordinaria. Sono pronta a cominciare e a lottare” ha detto domenica notte al telefono al numero uno di Avs, Nicola Fratoianni, quando sembrava sempre più evidente il suo approdo a parlamentare Ue.
“La voce di Ilaria sarà estremamente importante, un’antifascista come lei che ha a cuore le problematiche che riguardano i deboli, la difesa dei diritti civili, dei migranti, della pubblica istruzione credo sia importante in questa Europa”, ha invece detto Roberto Salis, il padre di Ilaria, durante una conferenza stampa tenuta alla Camera nel pomeriggio di lunedì 10 giugno.
“È un risultato su cui contavamo, ma non contavamo così tanto – ha aggiunto – I numeri sono stati ben oltre le aspettative. Lei è stata in collegamento real time e ha seguito gli spogli in diretta, ha trovato chiaramente una situazione che si è maturata strada facendo, all’inizio era molto dubbiosa e non accettava le proiezioni e ha aspettato la conta dei numeri puntuali. Anche sulle preferenze aveva dubbi, poi abbiamo visto com’è andata, ha preso una montagna di preferenze”, ha concluso il padre di Ilaria Salis.
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