Ilaria Salis è libera: la docente italiana che è stata detenuta per mesi in Ungheria per un’aggressione a dei neofascisti, da qualche settimana agli arresti domiciliari sempre nel paese dell’Est Europa, è stata liberata oggi, 14 giugno, dopo la sua elezione al Parlamento Europeo.
Il processo continuerà?
Come riporta La Repubblica, la polizia ungherese ha appena lasciato il suo domicilio a Budapest dopo averle tolto il braccialetto elettronico. La richiesta di scarcerazione era stata depositata dal suo avvocato ungherese subito dopo la sua elezione come eurodeputata e questa mattina è stata scarcerata dalla detenzione domiciliare.
“Facciamo i festeggiamenti del suo compleanno a casa, vado a prenderla e me la porto a casa io – dice raggiante il padre di Ilaria, Roberto Salis – sono molto contento, sto cercando di organizzare il rientro il più velocemente possibile. Ho lavorato in sordina ma non ci aspettavamo che venisse liberata già oggi. E invece mi ha chiamato l’avvocato per dirmi che la polizia stava andando a liberarla. E ora vado a prenderla”.
Deve essere l’autorità nazionale competente (non il tribunale) a chiedere eventualmente la revoca dell’immunità che poi spetta all’aula del Parlamento Europeo votare a maggioranza. Se viene approvata il processo continua, altrimenti riprende a fine mandato.
Ilaria Salis, se ha picchiato dei nazifascisti è giusto che non insegni più? Il sondaggio della Tecnica della Scuola
Il caso di Ilaria Salis ha smosso gli animi degli italiani e non solo. Il fatto di essere un’insegnante ha scatenato reazioni pro e contro tra il personale della scuola.
Secondo un’indagine on line condotta dalla rivista specializzata La Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato 383 lettori (composti in prevalenza da insegnanti, presidi, personale Ata, studenti e genitori), il 53% dei partecipanti vorrebbe che Ilaria Salis tornasse a lavorare come insegnante anche in caso di condanna
La percentuale di chi non vorrebbe estrometterla dal ruolo di docente, come chiesto più volte della Lega (a partire dal suo leader Matteo Salvini) qualora le accuse nei suoi confronti si rivelassero fondate, si riduce lievemente se invece si guarda solo ai docenti: solo il 50,9% degli insegnanti sarebbe infatti d’accordo nel mantenere Ilaria Salis dietro una cattedra di scuola primaria.