Rossano Sasso parlamentare della Lega, ex sottosegretario all’Istruzione, ha risposto al Movimento 5 Stelle sulla questione Ilaria Salis che aveva così commentato: “È incredibile che davanti a una connazionale, una donna, portata in tribunale in catene e trattata peggio di un animale ci sia chi, come il leghista Rossano Sasso, arrivi a fare dichiarazioni vergognose come quella che ha fatto oggi. Sasso è arrivato a dire che la Salis non potrebbe più fare l’insegnante ove fosse colpevole. Non lo sfiora l’idea che questo sia l’ultimo dei problemi, davanti a una persona trattata in quella maniera e che rischia anni e anni di carcere in condizioni disumane. Siamo di fronte all’ennesima esternazione vergognosa di un personaggio squallido che andrebbe allontanato immediatamente dalle istituzioni. È lui che non può fare il parlamentare, non la Salis l’insegnante”
Ed ecco la replica di Sasso: “Ai colleghi del M5s che mi vorrebbero “Allontanare dal Parlamento e dalle Istituzioni” per aver ricordato, in riferimento a Ilaria Salis, che un docente ha dei precisi obblighi previsti per legge, rispondo che evidentemente ignorano l’art. 498 del Testo Unico dell’Istruzione, che prevede la destituzione dall’incarico anche in assenza di condanna e per atteggiamenti lesivi delle istituzioni e del ruolo ricoperto. Ci sono diversi precedenti in tal senso, come quello dell’insegnante piemontese Cassaro, esponente dei centri sociali che aveva inveito con violenza contro dei poliziotti a Torino nel 2019. Si è insegnanti sempre, anche fuori dalle aule, ma questo per i deputati del M5s probabilmente non conta. Auguro alla Salis di poter dimostrare la sua innocenza in tutti i processi in cui è imputata, è mio diritto esprimere dubbi sul fatto che Ilaria Salis possa continuare ad insegnare. Chi va in classe con i nostri figli deve essere degno di poterlo fare, su questo la Lega non transige e se questo provoca gli insulti e le minacce dei deputati del m5s, vuol dire che siamo sulla strada giusta”.
“Le immagini di Ilaria Salis incatenata in Ungheria sono scioccanti: il suo caso offre la possibilità di riflettere sull’atteggiamento di un Paese membro dell’Ue, ma non solo. Il 18 febbraio 2017, a Monza, un gazebo della Lega veniva assaltato da decine di violenti dei centri sociali, e le due ragazze presenti attaccate con insulti e sputi da un nutrito gruppo di facinorosi. Per quei fatti Ilaria Salis è finita a processo, riconosciuta dalle militanti della Lega”. E’ quanto si legge in una nota della Lega. “Auspichiamo che la donna, di professione insegnante e definita dai sempre attenti giornali italiani ‘un’idealista’, possa dimostrarsi innocente in tutti i procedimenti che la riguardano. Le sue vicissitudini nelle aule di tribunale offrono l’opportunità di ribadire che il legittimo esercizio del dissenso non può mai sfociare in episodi di violenza, soprattutto se particolarmente odiosi come quelli messi in atto contro giovani indifese aggredite da un branco come successo a Monza”. Lo scrive in una nota, la Lega.
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