Illegittima la mancata proroga del Cnpi, in attesa del nuovo organismo
A seguito di un ricorso presentato dalla Flc Cgil, il Tar Lazio aveva stabilito l’illegittimità del comportamento del Ministero dell’istruzione che non ha provveduto a colmare il vuoto di rappresentanza determinato dalla mancata proroga del Cnpi decretandone di fatto la soppressione a partire dal 2013.
In attesa del complessivo riordino degli organi collegiali, la proroga del Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione) appariva doverosa e necessaria per non privare la scuola pubblica di un organismo che ha un ruolo rilevante anche per il compito di valutazione degli atti amministrativi del Ministero dell’istruzione.
Come ricorda la stessa Federazione dei lavoratori della conoscenza, il Tar aveva anche stabilito che se il Miur non avesse adempiuto entro 60 giorni sarebbe toccato ad un commissario ad acta (già individuato nel prefetto di Roma) provvedere ad avviare le procedure per insediare il nuovo organismo (il Consiglio superiore della pubblica istruzione) così come previsto dal decreto legislativo 233/99.
Il Ministero dell’istruzione, evidenzia la Flc, “invece, ha ritenuto di proporre appello contro la sentenza del Tar sostenendo che la costituzione del nuovo organismo (così come previsto dal D.L.vo n. 233/99) era in contrasto con la nuova ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni così come stabilito dalla riforma costituzionale del Titolo V”.
Ma il 24 febbraio scorso, in sede di appello, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza dei giudici del Tar del Lazio, sostenendo che l’Amministrazione “non può rifiutarsi di applicare una norma legislativa sostenendone l’incostituzionalità, essendo il relativo scrutinio demandato in via esclusiva alla Corte Costituzionale”
La Flc Cgil sottolinea che, insieme alle altre organizzazioni sindacali, aveva già indicato alcune soluzioni: “ripristinare subito la funzionalità dell’attuale Cnpi in attesa dell’elezione di un nuovo organismo nazionale;
avviare un grande confronto con le scuole, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e tutti i soggetti interessati per arrivare quanto prima al riordino complessivo degli organi collegiali scolastici inadeguati alla nuova configurazione dell’autonomia scolastica”.
In conclusione, la Flc auspica “che il nuovo Ministro sappia rimediare agli errori dei suoi predecessori e finalmente assuma una soluzione politica adeguata a risolvere il problema”.