Più che riformare i sistemi di istruzione, bisogna trasformarli a partire da un ripensamento radicale che può avvenire solo da quella che è la più sottovalutata di tutte le capacità degli esseri umani: l’immaginazione. L’immaginazione è la leva che può rivoluzionare il mondo e per farla funzionare bisogna partire appunto dalla scuola. Kate Robinson porta a termine, in quanto scomparso prima della definitiva stesura, il libro del padre Ken, uno degli intellettuali più influenti al mondo sul tema di creatività e innovazione, “Immagina che… Come creare un futuro migliore per tutti”, Erickson, 16,50 Euro.
Dunque, sostiene Ken Robinson per fare la rivoluzione di cui abbiamo bisogno, per cambiare e re-immaginare il mondo, per crearne uno più giusto, pacifico e sostenibile bisogna rivoluzionare prima di tutto l’istruzione.
Tornare ad usare l’immaginazione che ci permette di creare il mondo in cui viviamo, senza limitarci a esistere in esso, sfruttando quel potenziale umano che è in ciascuno di noi e che la scuola deve contribuire a tirare fuori, con un processo maieutico per cui essa esiste, creando pure le giuste condizioni.
Ancora tuttavia, sostiene Robinson, le scuole uccidono la creatività, per cui bisogna invertire questo trend, chiedendo: cosa, perché e come l’istruzione dovrebbe cambiare. Non attraverso le riforme ma imboccando la via della rivoluzione: scardinare capisaldi culturali che diamo per scontati, ripensare il percorso formativo dall’asilo all’università, abbandonando i principi di conformità, linearità e omologazione per scegliere un apprendimento personalizzato che valorizzi il potenziale personale di ognuno.
Pieno di esempi e buone pratiche, studi di caso e aneddoti, e soprattutto ironico, divertente, brillante, questo libro serve a insegnanti, genitori, dirigenti, politici per mettere in discussione prassi consolidate e costruire un nuovo paradigma per le nostre scuole.
Dello stesso autore, “La scuola creativa” il cui punto nodale si può concentrare: “consentire agli studenti di comprendere il mondo intorno a sé e i propri talenti, così da diventare individui realizzati, proattivi e compassionevoli”. Un saggio che propone una serie di buoni esempi a cui guardare, dei cambiamenti che devono avvenire su tutti i livelli del sistema dell’istruzione, e soprattutto dal basso: “Non importa quanto il curriculum di studi sia dettagliato o quanto evoluti siano i test di valutazione; la vera chiave per la trasformazione dell’istruzione sta nella qualità dell’insegnamento”, perciò la scuola, a partire dagli insegnanti, dovrebbe capire, supportare e promuovere soprattutto quello che interessa ai ragazzi.
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