Certo è, infatti, che il Miur propone e il Mef intende tagliare: da fonti sindacali pare che intenda approvare 14.399 docenti contro 21.399 , 2.290 Ata contro 4.599, 6.670 docenti di sostegno contro 13.342. In totale 23.359 assunzioni contro le possibili 39.340. Ma per la Cgil i numeri sono ancora maggiori: per i Docenti, dopo i trasferimenti, si tratta di 42.126 posti (25.960 posti comuni e 16.166 posti di sostegno), per gli ATA di 13.121 posti. Per l’Anief, come abbiamo detto in un precedente articolo, addirittura di 60mila posti vacanti.
Sarà comunque, come ogni anno, una corsa contro il tempo. E si attendono con ansia i contingenti per le immissioni. Così si esprime la Cgil: ”A fronte di questi numeri, esprimiamo profonda preoccupazione, perché alla data odierna il MIUR non ha fornito alle Organizzazioni Sindacali alcuna informativa sulle immissioni in ruolo del personale della scuola.
Il segretario generale della FLC CGIL dichiara a proposito del parere della Corte di giustizia europea sulla illegittimità della reiterazione di contratti a tempo determinato: “Ora il governo non ha più alibi per rinviare o centellinare le immissioni in ruolo su tutti posti disponibili della scuola. Le memorie della Corte non lasciano scampo al governo italiano e lo mettono in mora davanti al mondo della scuola”.
Anche Francesco Scrima, segretario generale della Cisl sollecita il governo: “Siamo oltre metà luglio e ancora nulla si sa per quanto riguarda le assunzioni, che vanno fatte in agosto perché le scuole possano partire regolarmente a settembre. Nel 2011 rendemmo possibile, con la nostra iniziativa e le nostre intese, l’avvio di un piano triennale che ha permesso di stabilizzare più di centomila posti di lavoro. I criteri di quel piano (assunzioni a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili) restano per noi pienamente attuali e chiediamo al governo di farli propri con scelte coerenti e conseguenti”; per Di Menna della Uil bisogna procedere rapidamente alle nomine.
E’ una questione delicata quella delle assunzioni: il Miur sa di doversi giocare una delicata sessione negoziale all’Aran con le OO.SS. Scuola perché il piano è “ad invarianza finanziaria per lo Stato”. I precari vengono assunti, ma pagano sempre un po’. Ciò significa l’allungamento della maturazione dello scatto d’anzianità per tutti i neo-assunti, sindacati permettendo.
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