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Immissioni in ruolo 2013/14, per ora solo ai docenti: la maggior parte alle superiori

L’informativa ai sindacati sulle assunzioni dell’a.s. 2013/14 ha confermato le indicazioni della vigilia: i posti che andranno ai docenti saranno 11.268, una decina in meno di quelli citati poche ore prima dal ministro Carrozza nel corso di una trasmissione radiofonica su Rai Radio Uno.
Durante l’incontro con i rappresentanti dei lavoratori, il Miur ha comunicato la ripartizione ufficiale dei posti in base ai diversi ordini di scuola: 1.274 posti andranno alla scuola dell’infanzia, 2.161 alla primaria, 2.919 alla secondaria di primo grado e 3.136 a quella di secondo grado. Complessivamente, 1.648 posti saranno i nuovi insegnanti di sostegno a tempo indeterminato. Solo 68 gli educatori dei convitti nazionali e degli educandati che entreranno in ruolo. Altri 62, al momento in forza negli istituti scolastici comunali, verranno assorbiti dallo Stato.
Il Miur ha confermato ai sindacati la convinzione di riuscire a concretizzare le nomine nei dieci giorni rimanenti al 31 agosto. Vale la pena ricordare che se entro quella data non verranno effettuate le immissioni in ruolo, i posti andranno a supplenza annuale e verranno assegnati l’anno successivo: chi rientrerà in questa casistica dovrà accontentarsi di godere solo del riconoscimento giuridico con data 1° settembre 2013.
Per quanto riguarda i posti da assegnare ai vincitori del concorso a cattedra, cui andrà il 50% di ogni tipologia di insegnamento o classe di concorso, il Miur ha spiegato che intende conferirli solo laddove saranno pronte le graduatorie definitive (al momento in poche regioni e solo per una parte residua di insegnamenti). Per la maggior parte dei vincitori del cosiddetto “concorsone”, quindi, si profila un anno di limbo. Soprattutto per coloro che non sono inseriti nelle GaE e che quindi non possono aspirare ad una supplenza annuale. I dirigenti ministeriali hanno spiegato ai sindacati che quei posti verranno assegnati nel 2014, assicurando che le graduatorie definitive avranno una durata triennale.
Nulla di fatto, invece, per i 3.730 Ata che il Miur aveva chiesto al Tesoro di assumere: come da noi ipotizzato, per il secondo anno consecutivo quei posti saranno “congelati” in attesa di capire come andrà a finire la vicenda di oltre 3.500 docenti inidonei e Itp provenienti dagli enti locali. Per amministrativi e tecnici in “odore” di ruolo la decisione ha il sapore della beffa: invece di ritrovarsi il posto in tasca nell’estate del 2012, ora rischiano di vedersi chiamati in ruolo nel 2014!
Alessandro Giuliani

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