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Immissioni in ruolo 2017/2018, niente chiamata diretta. I nuovi contratti entro il 14 agosto

La chiamata diretta restarà in panchina per quest’anno, con i docenti che saranno assegnati alle loro classi senza passare dallo strumento più criticato della buona scuola.

Da Viale Trastevere, d’altronde, lo hanno fatto intendere più volte che, almeno per quest’anno, l’obiettivo principale è mettere i docenti al loro posto il 1°settembre. E pazienza se gli insegnanti non saranno chiamati dal preside.

Ormai è troppo tardi, quindi si andrà avanti senza chiamata diretta e si punterà tutto sulle immissioni in ruolo del 14 agosto, le 52mila assunzioni promesse dal ministro Fedeli. Mef permettendo.

Infatti, come scrive anche Italia Oggi, il ministero dell’economia e delle finanze, non ha ancora firmato il decreto che autorizza le immissioni in ruolo per il 2018/2019. Esclusi i problemi di copertura finanziaria, il decreto non dovrebbe subire scostamenti sui numeri rispetto a quello inviato dalla Fedeli.

Nel frattempo, gli Uffici scolastici stanno pubblicando i posti rimasti vacanti e disponibili alla luce dei trasferimenti della scuola superiore, che va a completare un quadro complessivo di spostamenti e una visuale a 360° di posti da coprire.

 

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Ricordiamo che i nuovi 52 mila insegnanti saranno destinati ai 16 mila posti vacanti e 15.100 posti di organico di fatto trasformati in organico di diritto con la legge di Bilancio per il 2017. Inoltre, i nuovi immessi in ruolo andranno a coprire i 21 mila posti del turnover.

Il Ministero dell’Istruzione prevede di ricevere il via libera dal Ministero delle Finanze non prima di una settimana, che potrebbe garantire, in base al cronoprogramma stabilito dal Miur, di far firmare, entro il 14 agosto, i contratti ai docenti in posizione utile in graduatoria, Gae e concorso. Se così fosse, sarebbe un ottimo risultato raggiunto, se consideriamo che le stesse operazioni lo scorso anno sono state ultimante un mese più tardi.

Subito dopo, però, dovrebbe scattare il passaggio da ambito a sede attraverso la chiamata diretta, ma le cose non saranno così semplici, anzi.
Come più volte ribadito nel corso delle proteste degli ultimi mesi, i presidi non sono disposti a lavorare ad agosto inoltrato per la chiamata diretta, scaricando sugli Uffici Scolastici regionali la responsabilità delle assegnazioni su scuola, ma lo faranno esclusivamente in base al punteggio dei candidati.

Quindi quest’estate, per causa di forza maggiore, niente chiamata diretta del preside.

 

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Fabrizio De Angelis

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