Come abbiamo anticipato, in queste ore gli uffici scolastici regionali sono in movimento per attivare le procedure propedeutiche alle immissioni in ruolo, quelle che abbiamo definito procedure di prima fase, durante le quali i candidati docenti sono chiamati a scegliere:
nell’ambito delle graduatorie di merito concorsuali, la classe di concorso e la provincia, indicando esattamente l’ordine delle preferenze, altrimenti il sistema attribuirà il proprio, di ordine (solitamente quello alfabetico);
nell’ambito delle Gae, la preferenza sulla classe di concorso.
Da questa prima fase, successivamente, si giungerà alla seconda fase, relativa alla scelta degli istituti scolastici.
La rinuncia cosa comporta?
Ricordiamo che la rinuncia su una provincia comporterà in modo irrevocabile l’impossibilità di essere convocato su quella provincia anche nel caso in cui risultassero posti residui.
Quante immissioni in ruolo sono attese per l’anno scolastico 2022-2023? Il Mef ha autorizzato un contingente di quasi 95mila assunzioni, persino 30mila in più rispetto a quelle che aveva prospettato il ministro Patrizio Bianchi nei giorni scorsi. Tuttavia, come sempre, il numero di docenti realmente disponibile o con i requisiti in regola per coprire i posti vacanti, potrebbe addirittura corrispondere alla metà dei posti autorizzati.