Saranno 43 le nuove assunzioni in ruolo per il personale educativo nelle scuole italiane, un numero che appare modesto rispetto alle reali esigenze del settore. Questo risultato deriva dalla differenza tra i 48 collocamenti in pensione e i 5 posti in esubero da riassorbire, come reso noto dalla Direzione generale del personale scolastico del Ministero dell’Istruzione e del Merito durante un incontro sindacale tenutosi giovedì 8 agosto 2024.
Nonostante la disponibilità di 487 posti vacanti, le assunzioni restano limitate, applicando il criterio già adottato per il personale ATA, che consente le nuove immissioni in ruolo solo in misura sufficiente a coprire il turnover. Questo significa che, malgrado l’elevato numero di cattedre vacanti, le possibilità di immettere nuovo personale sono drasticamente ridotte.
La CISL Scuola ha espresso preoccupazione per il limitato numero di assunzioni e ha richiesto che, come negli anni precedenti, la distribuzione del contingente di posti destinato alle assunzioni segua un principio di proporzionalità rispetto alle disponibilità. Questa richiesta mira a garantire una distribuzione equa e trasparente dei posti, rispecchiando le esigenze reali delle diverse regioni.
Accogliendo una seconda richiesta della CISL Scuola, il Ministero consentirà agli Uffici Scolastici Regionali di ridistribuire i posti non utilizzati tra le varie province, nel caso in cui non si trovino candidati idonei nelle aree di destinazione originaria. Questa misura potrebbe alleviare parzialmente la carenza di personale educativo in alcune province, garantendo una maggiore flessibilità nell’assegnazione dei ruoli.
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