Prioritariamente all’articolo 3 i grillini chiedono che alle assunzioni delle Gae seguano quelle della II e poi della III fascia delle graduatorie d’istituto (emendamenti 3.29, 3.35)
E’ necessario infatti investire quasi il doppio delle risorse che stanzia Renzi e finalizzare queste risorse a un piano straordinario di immissioni in ruolo.
E’ giusto, infatti, escludere Pas e Tfa, diplomati magistrale e SFP dalle future assunzioni? Oltre che iniquo, escludere queste persone dal ruolo costituirebbe uno spreco enorme di risorse già investite e di competenze già ampiamente testate, proprio in un momento di enorme crisi per l’Italia come quello attuale.
C’è poi un emendamento a costo zero (3.19) che fa valere il principio per cui a partire dal 2016 (dopo le 150mila immissioni da Gae) tutti i posti liberati dal turn over dovranno essere ricoperti per scorrimento di graduatorie da docenti iscritti nella II fascia e poi nella III fascia delle graduatorie d’istituto. Questo emendamento è logico e di buon senso, mira a riconoscere il valore formativo dei Tfa e dei Pas nonché l’esperienza acquisita sul campo insegnando: ma anche qui i Cinque stelle sono ansiosi di vedere come voterà il PD.
Il terzo emendamento segnalato (3.34) è quello che va a eliminare la scellerata norma Tremonti del 2008 che ha innalzato di un punto il rapporto alunni docente in classe, tagliando 90mila cattedre e generando i due fenomeni disastrosi delle classi pollaio e del precariato perenne. Vero è che servono 2 miliardi, ma sarebbero due miliardi ben spesi in termini di sicurezza degli allievi nelle classi, di qualità e continuità didattica nonché della possibilità di assorbire in pochissimo tempo anche i precari delle graduatorie d’istituto, ingiustamente esclusi dal piano di Renzi.
Di particolare rilievo è poi l’articolo 21 con cui il M5S avanza importanti richieste:
– sblocco del contratto dei docenti e avvio di una sessione negoziale entro la fine di quest’anno (emendamenti 21.93 e 21.97);
– pagamento degli scatti stipendiali del 2013, ancora bloccati;
– pagamento degli scatti stipendiali e ricostruzione di carriera per i precari;
– pagamento delle ferie non fruite dei precari;
– equiparazione del trattamento economico del personale precario e di ruolo.
Altri emendamenti mirano a eliminare il taglio di risorse operato dal Governo sul comparto scuola, in particolare il taglio di 2.020 posti Ata e delle supplenze brevi.
Assunzioni anche da graduatorie d’istituto, pagamento degli scatti stipendiali, ricostruzione di carriera e pagamento delle ferie non fruite per i precari. Sono punti nodali della questione scuola. Vedremo che cosa accadrà alla discussione della Legge di Stabilità in Commissione Bilancio prevista per questa calda settimana.