Le assunzioni del personale ATA hanno infuocato ulteriormente questo agosto, già pieno di controversie legate ai docenti, ma che adesso “regala” una doccia fredda anche per bidelli e amministrativi.
Infatti, In base ai dati forniti dal Miur, a fronte di 12.684 posti liberi sono previste solo 6.260 assunzioni a tempo indeterminato, troppo poche per stabilizzare un altro comparto dei lavoratori della scuola che soffre da tempo.
I sindacati in questi giorni, sono entrati a gamba tesa più volte, e nella giornata del 10 agosto hanno ottenuto un incontro al Ministero per discutere del problema.
“Non ha avuto riscontro, anche quest’anno, spiega Lena Gissi della Cisl Scuola, la nostra richiesta di riconoscere in organico di fatto i posti in deroga autorizzati l’anno scorso, nonostante si tratti di un fabbisogno ormai consolidato, rispetto al quale il meccanismo della deroga diventa un’inutile complicazione e perdita di tempo. In realtà l’operazione più logica e sensata sarebbe quella di consolidare in diritto i posti funzionanti di fatto, stabilizzando i rapporti di lavoro con assunzioni a tempo indeterminato, a tutto vantaggio della programmazione e gestione del servizio. Le segreterie sono ormai quasi al collasso, costrette a dibattersi tra il crescere delle incombenze e la scarsa affidabilità dei supporti informatici a loro disposizione”.
La segretaria Cisl Scuola individua alcuni aspetti cruciali della questione: “tra le urgenze più volte segnalate vi è quella del divieto di sostituzione del personale assente, introdotto dalla legge di stabilità per il 2015. La questione, come è noto, può trovare soluzione solo in sede legislativa, ma ad oggi nessuna delle iniziative assunte in sede di discussione di provvedimenti di legge ha avuto buon esito”.
Fra i sindacati di base, il più polemico sembra essere il sindacato USB: “la risposta del ministero con l’assunzione di solo il 50% dei posti reali la dice lunga: si continuerà a spremere i lavoratori chiedendo ulteriori rinunce e costringendo nelle scuole a salti mortali per portare a termine anche le attività di routine”.
“Occorre ripristinare la possibilità di convocare supplenti anche per le singole giornate di assenza per malattia dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi” dice Flavia Manzi dell’USB Scuola “aumentare le immissioni in ruolo e il salario a fronte della crescita di mansioni sempre più complesse e gravose è l’unica ricetta possibile per ridare dignità al lavoro scolastico del personale ATA”.
Il sindacato non esclude che il prossimo autunno possa essere contraddistinto dalle proteste del personale ATA in tutta Italia.
Insomma, un evento positivo come quello delle assunzioni purtroppo potrà essere tale solo per pochi, mentre gli altri dovranno ancora aspettare il proprio “posto al sole”, o meglio, “a scuola”.
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