“I dati sulle assunzioni, incrociati con quelli degli aspiranti presenti nelle diverse tipologie di graduatorie da cui si potrà attingere per le nomine, evidenziano criticità irrisolte, nonostante il moltiplicarsi delle procedure concorsuali attivate negli ultimi tempi”. Questo il commento della segretaria generale CISL Scuola Ivana Barbacci, che così prosegue: “È facile prevedere che, come avvenuto negli anni scorsi, si faranno molte meno assunzioni di quelle necessarie. Si dovrà pertanto fare ricorso, ancora una volta, a decine di migliaia di contratti precari per mettere le scuole in condizione di funzionare. Emergono tutti i limiti, più e più volte denunciati, di un reclutamento affidato esclusivamente ai concorsi, per scelte che l’Amministrazione e la politica continuano ad assumere senza tenere minimamente conto di proposte come quelle che la CISL Scuola ha ripetutamente avanzato. Proposte che prevedono di affiancare a quello dei concorsi anche un canale che valorizzi in modo adeguato l’esperienza di lavoro dei precari. Non si tratta di chiedere sanatorie, ma di gestire in modo razionale e proficuo una situazione nella quale si è costretti a utilizzare una mole abnorme di lavoro precario”.
“Ai limiti del paradosso – sottolinea la segretaria generale CISL Scuola – continua a essere la situazione del sostegno, dove emergono con evidenza anche i limiti e gli errori di una programmazione dell’offerta formativa a di poco squilibrata per ciò che riguarda i corsi per il conseguimento dei titoli di specializzazione. Alcuni dati relativi alla scuola primaria parlano da soli: per i 3.396 posti da coprire in Lombardia, nella graduatoria del concorso da poco pubblicata ci sono solo 481 aspiranti. Ancora più clamoroso lo scarto in Piemonte, dove con 1.307 posti su cui assumere la graduatoria concorsuale si ferma a 47 aspiranti. Va un po’ meglio nel Lazio, dove per 957 posti i concorrenti saranno 264, ma in Veneto si potranno assumere solo 114 docenti per 1.538 posti vacanti, e in Emilia 124 su 1.077.Nemmeno utilizzando la I fascia delle GPS, una soluzione sostenuta con forza dalla CISL Scuola lo scorso anno e per fortuna riproposta anche per quelli seguenti, si potrà porre rimedio a uno squilibrio così marcato, sulle cui cause evidentemente è mancata finora la capacità di intervenire in modo efficace”.
Si conferma in sostanza – conclude Ivana Barbacci – il giudizio di grave insufficienza sulle scelte che da troppi anni caratterizzano le politiche della formazione e del reclutamento. È tempo di cambiare decisamente rotta, come purtroppo non avviene col decreto legge 36 recentemente convertito in legge. Si riprenda su questo un confronto serio con le forze sociali, abbiamo idee e proposte che meriterebbero più attenzione”.
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Contingenti_Regionali_per_nomine_Docenti_2022-23-1
Prospetti_Disponibilita_ed_Esuberi_Provinciali_per_nomine_22-23