Tra i 12 mila docenti assunti dalla prima fascia delle Gps che nel 2021-2022 sono alle prese con l’anno di prova, in molti chiedono che a conclusione del percorso non si debba essere sottoposti all’esame disciplinare, introdotto con il Dl Sostegni bis (comma 7 dell’art. 59 DL 73/2021 e il DM 242 del 30 ottobre 2022).
Il prossimo luglio, questi docenti, dopo la pratica effettuata nel corso dell’anno scolastico, dovranno rimettersi alla prova con un colloquio con focus sul disciplinare, davanti al comitato di valutazione.
Più si avvicina la prova disciplinare, più si alza la protesta: i docenti non vogliono essere sottoposti all’ennesima prova, del resto per trovarsi in prima fascia Gps questi insegnanti sono già in possesso di abilitazione e/o specializzazione sul sostegno, sono docenti che hanno già affrontato un concorso pubblico molto selettivo per conseguire l’abilitazione all’insegnamento o per conseguire la specializzazione sul sostegno e hanno dovuto affrontare corsi universitari con esami e prove disciplinari finali, per di più sono docenti abilitati all’insegnamento con almeno tre anni di servizio come richiesto dalla procedura di assunzione.
Molti gruppi parlamentari (PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia) e diversi sindacati (FLC CGIL, CISL, ANIEF) si sono già espressi e hanno attivamente proposto in questi mesi emendamenti per portare ad immissione in ruolo, dopo la naturale conclusione con esito positivo dell’anno di prova e formazione, senza ulteriore prova disciplinare che – lo ricordiamo – potrebbe comportare, se valutata negativamente, la decadenza dalla procedura e l’impossibilità di trasformare a tempo indeterminato il contratto.
Ricordiamo come si svolge l’anno di prova. I 12.840 docenti sono assegnatari di un contratto a tempo determinato, che potrà essere convertito a tempo indeterminato solo alla fine dell’anno di prova.
Nel corso del contratto a tempo determinato i candidati svolgeranno il percorso annuale di formazione iniziale e prova e, se valutati positivamente, saranno ammessi ad una prova disciplinare.
La negativa valutazione del percorso di formazione e prova comporta la reiterazione dell’anno di prova.
La prova disciplinare si intenderà superata dai candidati che raggiungeranno una soglia di idoneità su valutazione da parte di una commissione esterna all’istituzione scolastica di servizio.
In caso di positiva valutazione del percorso annuale di formazione e prova e di giudizio positivo della prova disciplinare, il docente verrà quindi assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo, con decorrenza giuridica dal 1° settembre 2021, o, se successiva, dalla data di inizio del servizio, nella medesima istituzione scolastica presso cui ha prestato servizio a tempo determinato.
Il giudizio negativo relativo alla prova disciplinare comporta la decadenza dalla procedura e l’impossibilità di trasformazione a tempo indeterminato del contratto.
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