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Immissioni in ruolo e conferimento supplenze, i sindacati chiedono di rallentare le procedure

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Sulle procedure delle nomine da GPS per le immissioni in ruolo e per l’attribuzione di supplenze si sta già aprendo un aspro contenzioso sindacale.
Il Ministero, infatti, sembra intenzionato ad accelerare i tempi per chiudere le operazioni prima di Ferragosto, ma i sindacati non ci stanno e sostengono che in tal modo non si garantiscono adeguatamente i diritti dei docenti.

Sostiene la Flc-Cgil: “Abbiamo avuto modo di visualizzare in anteprima le istanze e abbiamo capito che l’amministrazione vorrebbe far presentare le domande ai docenti coinvolti prima che siano pubblicate le cattedre disponibili, sia quelle utili alle assunzioni straordinarie da GPS, che quelle relative agli incarichi di supplenza annuali e al 30 giugno. Questo significa chei lavoratori saranno costretti a inserire le proprie preferenze al buio, senza di fatto poter esercitare una scelta consapevole tra graduatorie e tipologie di posti differenti, in relazione al proprio punteggio e alle sedi disponibili”.

“Le istanze – aggiunge il sindacato di Francesco Sinopoli – verrebbero presentate prima che le GPS siano ripubblicate. Se questo avvenisse i docenti presenterebbero la domanda senza conoscere ancora il punteggio corretto e la posizione che gli viene attribuita nella graduatoria, dopo le numerose correzioni apportate a seguito dei controlli effettuati nell’anno scolastico 2020/2021”.

Ma c’è di più: la circolare annuale delle supplenze – sottolinea ancora la Flc – definisce le regole sottese alla gestione del reclutamento nei contratti a tempo determinato, ma la nota richiede un passaggio di confronto con i sindacati e non sarà certo pronta per il 2 agosto.
“In pratica – conclude il sindacato – il rischio è che saltino le regole democratiche e di trasparenza che sino ad oggi hanno governato i processi di reclutamento”.
Unitamente agli altri sindacati del comparto la Flc ha già chiesto al Ministero di adottare alcune misure finalizzate a garantire maggiormente i diritti dei docenti precari, misure che però comporterebbero inevitabilmente un rallentamento delle procedure, con il rischio concreto di non riuscire a concludere tutte le operazioni in tempo utile per consentire un regolare avvio dell’anno scolastico.