Qualche giorno fa abbiamo parlato delle difficoltà degli idonei del concorso straordinario DD510/2020. Si tratta di trentamila idonei al concorso a cattedre del 2020 che rischiano di non essere mai assunti.
Come riporta un comunicato di oggi, 27 agosto, il sindacato FLC CGIL, guidato da Gianna Fracassi, ha formalmente diffidato il MIM ad adottare immediate e tempestive disposizioni volte a consentire a tutti i docenti in attesa di assunzione la stipula di contratti a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili.
“La scelta del Ministero di limitare il contingente per le assunzioni a tempo indeterminato a soli 45.124 unità, rispetto ai 64.156 posti liberi e vacanti presenti in organico, sta comportando una grave penalizzazione per tanti docenti che pur in possesso dei requisiti necessari, come in particolare gli idonei dei concorsi 2020, non verranno immessi in ruolo. Ne consegue che a subire danno sarà la scuola statale italiana dal momento che i posti, che rimarranno comunque vacanti, saranno assegnati con contratti a tempo determinato e quindi agli allievi non sarà garantita alcuna continuità didattica; vieppiù subiranno danno i tanti docenti costretti a permanere in uno stato di precarietà”, scrivono.
“Il Ministero dell’Istruzione e del Merito provveda ad assumere i docenti idonei dei concorsi 2020 e si effettuino gli scorrimenti sui posti in uscita della mobilità annuale”. Sono queste le richieste avanzate dalla Flc Cgil Sicilia nel corso di un’informativa sindacale dell’Ufficio scolastico regionale tenutasi oggi, martedì 27 agosto, a Palermo.
“Ribadiamo il nostro sostegno alla protesta degli idonei dei concorsi 2020 – dichiarano Adriano Rizza e Fabio Cirino, rispettivamente segretario generale e regionale della Flc Cgil Sicilia – e rimarchiamo l’assurdità nel bandire nuovi concorsi, accantonando posti per future immissioni in ruolo invece di assumere immediatamente su tutti i posti disponibili proprio gli idonei dei concorsi già effettuati. Sosteniamo la protesta diffusa in tutta Italia e diffidiamo il Ministero al fine di salvaguardare i docenti idonei e assumerli su tutti i posti disponibili”.
“Abbiamo inoltre chiesto al direttore dell’Ufficio scolastico regionale – aggiungono – di effettuare, come ogni anno, gli scorrimenti sui posti in uscita liberatisi in seguito alla pubblicazione, in data 26 agosto, degli esiti delle operazioni di mobilità annuale. L’amministrazione ha dichiarato l’impossibilità di effettuare, quest’anno, tali scorrimenti a causa della ristrettezza dei tempi e dei ritardi accumulati a tutti i livelli per le operazioni di avvio dell’anno scolastico”.
“Pur comprendendo che tali ritardi e responsabilità dipendono dal livello nazionale – concludono Rizza e Cirino – riteniamo ingiusto che ne paghino le conseguenze i tanti docenti che quest’anno, a causa dei suddetti ritardi, non potranno ricongiungersi con le loro famiglie. L’Amministrazione ha sottolineato di non essere nelle condizioni di operare ulteriori scorrimenti, poiché il contratto prevede la conclusione di tali operazioni entro il 31 agosto”.
La selezione viene bandita con un decreto del mese di aprile del 2020. Da qualche settimana il mondo intero è alle prese con la pandemia da Covid-19. E il tutto viene rinviato a data da destinarsi. Nel gennaio del 2022 il concorso si sblocca e viene semplificato: una sola prova scritta e un orale anziché due prove scritte e un orale. Alla fine, gli unici che avranno diritto all’assunzione sono coloro che si sono piazzati entro i posti messi in palio. Niente idonei, insomma.
Con un successivo provvedimento le graduatorie vengono allargate anche agli idonei. Ma le immissioni in ruolo nella scuola dell’infanzia e primaria di questi ultimi si concretizzeranno in coda ai concorsi Pnrr. Ammesso che ci siano posti disponibili. Per la scuola media e superiore, le assunzioni scatteranno dopo avere esaurito le liste dei concorsi del 2016 e del 2018.
Gli idonei del 2020 saranno in piazza in dieci città il prossimo 30 agosto alle 11 per protestare contro quella che reputano una vera e propria ingiustizia. “Non staremo zitti”, dichiara una di loro.
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