Immissioni in ruolo e assunzioni idonei concorso 2020, Valditara risponde al Question Time – Rivedi la diretta

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato al question time alla Camera di oggi, 18 settembre alle ore 15,00 per rispondere ad interrogazioni a risposta immediata, dopo la ministra dell’Università Bernini e il vicepremier e ministro dei trasporti Salvini e prima del ministro della Salute Schillaci.

In particolare Valditara ha risposto ad una interrogazione sulle iniziative per l’assunzione dei docenti idonei al concorso ordinario 2020, anche nell’ottica del raggiungimento dell’obiettivo delle immissioni in ruolo previsto dal Pnrr.

Il testo dell’interrogazione

(Pastorino – Misto-+Europa)

Per sapere – premesso che: le graduatorie di merito del concorso ordinario 2020 – di cui all’articolo 59, comma 10, lettera d), e comma 15, lettera c), del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106 – ai sensi dell’articolo 47, comma 11, del decreto-legge n. 36 del 2022 sono state integrate con candidati risultati idonei per avere raggiunto o superato il punteggio minimo previsto;

solo successivamente, l’articolo 20, comma 2, del decreto-legge n. 75 del 2023 ha reso suddette graduatorie ad esaurimento, stabilendo che a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025 verranno utilizzate nei limiti delle facoltà assunzionali residuali rispetto alle immissioni in ruolo necessarie al raggiungimento degli obiettivi del Piano di ripresa e resilienza, ossia delle 70 mila immissioni;

dunque, nuovi concorsi per assunzioni che sarebbe possibile effettuare attingendo dalle graduatorie ancora esistenti. Infatti, il criterio utilizzato per le immissioni in ruolo è un criterio cronologico fino agli ordinari 2020 (graduatorie di merito 2016, graduatorie di merito 2018, vincitori graduatorie di merito straordinario 2020 e graduatorie di merito ordinario 2020), dopodiché gli idonei 2020 vengono «superati» dai vincitori dei nuovi e successivi concorsi del Piano di ripresa e resilienza, rischiando di aumentare la precarietà, per combattere la quale era stato indetto proprio il concorso del 2020;

ad oggi circa 30 mila docenti, idonei al concorso 2020, sono ancora in attesa di assunzione che, visti i criteri, non arriverà in tempi brevi. Solo in Liguria gli idonei 2020 sono 493 e si stima che a entrare nell’anno scolastico 2024/2025 saranno poco più di settanta di loro, su un contingente autorizzato per le immissioni di 1.299 posti su 2.104 cattedre disponibili e la differenza è già stata accantonata per il cosiddetto «concorso Pnrr» che sarà bandito nell’autunno 2024 per il raggiungimento dell’obiettivo dei 70 mila –:

se intenda adottare nuove iniziative al fine di tutelare i docenti idonei al concorso 2020 e le loro legittime aspettative di immissione in ruolo, nel rispetto del criterio cronologico relativo alle graduatorie di merito, sbloccando i tanti in attesa della cattedra e autorizzando tutti i posti disponibili, valutando una soluzione che permetta agli idonei al concorso 2020 di concorrere per il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal Piano di ripresa e resilienza, dal momento che questi ultimi hanno superato un concorso ordinario con due o tre prove selettive e sono già abilitati all’insegnamento.

Idonei concorsi docenti, la risposta di Valditara

Ecco la risposta di Valditara: “Se oggi gli idonei del concorso 2020 possono aspirare ad ottenere l’assunzione in ruolo il merito è del nostro Governo. Erano stati dimenticati e nessuno si era fatto carico della loro sorte. Per loro non rimaneva che svolgere nuovi concorsi. Noi abbiamo previsto che le graduatorie divenissero ad esaurimento e permettere loro che venissero assunti in parallelo con le assunzioni da concorsi Pnrr”.

“Ho preso l’impegno di iniziare lo scorrimento di queste graduatorie a luglio. Quest’anno abbiamo assunto circa 6mila docenti tra vincitori e idonei. Ci sono tuttavia dei vincoli Pnrr, che siamo riusciti a rimodulare per dividere l’assunzione in tre tranche fino a dicembre 2026”.

“Abbiamo chiesto un nuovo confronto con la Commissione Europea per tenere conto di situazioni specifiche del caso italiano che inizialmente non sono state tenute in debito conto. Questo Governo è stato di parola per dare una prospettiva concreta a questi docenti, conciliando le esigenze del reclutamento con quelle delle diverse categorie di precari”.