A poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico, la Liguria si trova a fare i conti con una situazione che sembra diventare ogni anno più critica: oltre un terzo degli insegnanti sarà un supplente annuale, una condizione di precarietà che sembra ormai cronica. Secondo i dati preliminari dell’Ufficio Scolastico Regionale, i posti disponibili dopo trasferimenti e pensionamenti ammontano a 2.093: 1.390 su posto comune, dall’infanzia alla scuola secondaria, e 703 destinati al sostegno. Tuttavia, il Ministero dell’Economia ha autorizzato solo 1.299 immissioni in ruolo, lasciando scoperto il 37% delle cattedre.
Le operazioni di nomina partiranno la prossima settimana, e saranno circa 800 i docenti a rimanere precari, con contratti a termine fino a giugno 2025. “Il Ministero continua a coprire solo parzialmente il fabbisogno reale delle scuole, perpetuando un sistema sempre più distante dalla stabilizzazione”, afferma a Repubblica Mario Lugaro, segretario generale della Flc Cgil Liguria. Un quadro che rispecchia una problematica nazionale: a fronte di 45.124 assunzioni a tempo indeterminato autorizzate, coprendo circa il 70% delle cattedre vacanti, molte scuole inizieranno l’anno scolastico con numerose cattedre ancora scoperte.
La situazione è particolarmente grave per quanto riguarda il sostegno, dove la mancanza di docenti specializzati si fa sentire da anni. Tuttavia, le supplenze annuali riguarderanno anche altre classi di concorso, come le materie scientifiche, la matematica e persino la scuola primaria. Un segnale allarmante che sottolinea come la situazione sia ben lontana dall’essere risolta.
Le difficoltà non finiscono qui. A livello nazionale, le immissioni in ruolo sono suddivise equamente tra docenti delle graduatorie a esaurimento e vincitori di concorso, ma in Liguria molte graduatorie sono esaurite, lasciando spazio solo ai vincitori dei concorsi, molti dei quali risalenti a selezioni straordinarie del 2016 e del 2018. E mentre si attendono i risultati dei concorsi ordinari del 2023, alcune selezioni sono ancora in corso, rischiando di ritardare ulteriormente le nomine e di lasciare le scuole con cattedre vacanti fino a dicembre.
Un altro aspetto critico riguarda proprio i vincitori del concorso del 2023. Le nuove disposizioni sulla privacy impediscono loro di conoscere la propria posizione in graduatoria, generando incertezza e frustrazione tra i docenti idonei. “Riceviamo decine di segnalazioni da parte di insegnanti che non conoscono la propria collocazione generale”, spiega sempre a Repubblica Monica Capra, segretaria generale della Cisl Scuola Liguria. “L’unico modo per avere un chiarimento è presentare una richiesta di accesso agli atti, con costi significativi per i docenti”. Una situazione che il sindacato definisce “al limite della legittimità”, e che richiede un intervento urgente da parte del Ministero per garantire trasparenza e diritto all’informazione.
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