I lettori ci scrivono

Immissioni in ruolo, noi vincitori del concorso 2016 non esistiamo

In prossimità delle convocazioni per le immissioni in ruolo, anche questo 2019 vede riaprire le porte di un limbo nel quale vincitori di concorso 2016 e GAE storiche si ritrovano nuovamente ad elemosinare la possibilità di lavorare.
Non andrò sul pietoso, perché di pietismo se ne legge davvero troppo, ultimamente, molto spesso fuori luogo e gonfiato ad hoc per attirare attenzione su questioni che di pietoso hanno veramente poco o nulla.
La questione assunzioni è un tema preso sottogamba dalla politica, dai sindacati – che si accorgono delle anomalie del sistema solo in virtù della possibilità di fare fioccare ricorsi e quattrini-, e dal ministero stesso, perché questa categoria di docenti non rappresenta un numero da tutelare o da temere: non li si tutela come vincitori di una selezione lavorativa – provate a vincere al SuperEnalotto e a vedere lese le vostre aspettative di riscossione premio perché ” altro” viene prima di voi; solo che, nel nostro caso, abbiamo lavorato sodo per concorrere e vincere; la buona sorte, in questi casi, non sempre è sufficiente -, né lì si teme come forza oppositiva; non siamo,infatti, numeri tali da poter rovesciare chissà quali governi.
Siamo una categoria fantascientifica, in pratica, col potere dell’invisibilità. Solo qualche fortunato, ogni anno, riesce ad uscire dal limbo e ad approdare a porti più o meno sicuri firmando un contratto di lavoro. Il resto degli eroi, attende l’anno successivo…e stiamo già al terzo anno! In Sicilia, il 700° vincitore della primaria conta di entrare in ruolo tra circa 10 anni: mica male.
In questa invisibilità, attendiamo che venga il nostro turno di riscossione premio, puntualmente negato. Eh,ma prima ci sono i ricorsi! Eh,ma poi c’è la mobilità! Eh,ma prima le sentenze! Eh,ma prima…ma prima c’è sempre altro.
A questo punto ci si chiede, e mi chiedo: ma quanto deve poter durare questo stato di dis-grazia? Quanto tempo deve poter passare perché il contingente delle assunzioni sia sufficientemente “carico” da garantire uno scorrimento di graduatoria tale da assumere vincitori parcheggiati in un limbo? E quota 100 a cosa è servita?
Faccio un appello, approfitto di questo spazio per essere letta da chi ha la possibilità di poter dare voce alla mia, alla nostra voce. A tutti i sindacati, a tutti gli amministratori del bene comune scolastico, al Ministro della pubblica istruzione,al Ministro del lavoro, al Presidente della Repubblica, chiedo attenzione.
Guardateci! Esistiamo e siamo fermi! Bloccati! Non possiamo nemmeno lavorare perchè non esistiamo come categoria di lavoratori. Siamo “solo” i vincitori dei concorsi. Bloccati. Congelati. Fermi.
Discuterete a breve sulla destinazione da dare ai posti provenienti dalla quota 100, ma cosa c’è da discutere? Volete dare in deroga, assegnare provvisoriamente un contingente che spetta di diritto alle assunzioni? Siamo senza lavoro! Cosa c’è da rivedere, capire, conteggiare? Quali azioni dobbiamo fare per poter esser visibili e avere riconosciuto un diritto?
Una insegnante in attesa…di insegnare.
Valentina Arcifa
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