Come funzionerà la fase transitoria delle prossime immissioni in ruolo da fare entro il 2024? A rispondere, nel corso della diretta della Tecnica risponde live di ieri, 10 luglio 2023, la responsabile reclutamento della Flc Cgil Manuela Pascarella:
“Voi sapete che l’Italia ha assunto un impegno con la Commissione Europea a realizzare queste 70mila immissioni in ruolo entro il 2024. Intendono realizzare questo obiettivo mediante dei concorsi di natura ordinaria che verranno banditi in due momenti. Il primo partirà entro settembre. Mentre per primaria e infanzia sarà aperto a una platea sempre interessata a partecipare a questi concorsi, ovvero i laureati in scienze della formazione primaria oppure i diplomati magistrali che hanno conseguito il titolo entro il 2001/02, per cui parliamo in entrambi i casi di titoli abilitanti, nella scuola secondaria potranno partecipare sia coloro che hanno l’abilitazione, sia coloro che hanno la laurea più i 24 cfu presi entro ottobre 2022, sia coloro che hanno 3 anni di servizio negli ultimi 5 di cui uno nella specifica classe di concorso nella scuola statale. Per quanto riguarda gli itp potranno partecipare anche i docenti che sono in possesso del semplice diploma che dà accesso alla classe di concorso del profilo degli itp. Questo primo concorso sarà bandito anche per i posti di sostegno e in quel caso il titolo di accesso è la specializzazione”.
“Il secondo concorso sarà bandito entro gennaio e vedrà la medesima platea come partecipanti ma in più coloro che hanno o avranno nel frattempo fatto l’iscrizione per acquisire i 30 cfu dei corsi abilitanti che dovranno partire nel prossimo autunno”.
“Quindi riassumendo – spiega Pascarella – avremo un primo concorso a settembre, con bandi distinti, che riguarderà la primaria e l’infanzia, la secondaria e i posti di sostegno e che racchiuderà la platea di abilitati, laureati con 24 cfu oppure triennalisti e poi un secondo concorso bandito a gennaio che, oltre a questi, sarà aperto a coloro che nel frattempo avranno fatto l’iscrizione ai corsi da 30 crediti formativi”.
“Concorsi che dovrebbero consentire entro la fine del 2024 di realizzare quelle 70mila assunzioni che sono previste nel PNRR. Chi partecipa a questi concorsi senza l’abilitazione, una volta individuato come vincitore, dovrà completare il percorso formativo con i crediti necessari a raggiungere i 60 che danno l’abilitazione.
“Ovviamente questo discorso non vale per i laureati in scienze della formazione primaria o i diplomati magistrali in quanto sono già abilitati quindi non devono integrare proprio niente e se superano e vincono questi concorsi, entrano direttamente di ruolo”.
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