Sulle cifre della stabilizzazione dei precari e delle immissioni in ruolo c’è ancora molta confusione. Da stime del Sole 24 Ore pare che il Governo stia difendendo la scelta operata nel decreto Sostegni bis: assunzioni ordinarie per 50mila prof e mini-sanatoria per altri 18.500 precari, e poi concorsi (semplificati) annuali.
Ma un allargamento della maglie è tuttavia ancora possibile. Se ne sta discutendo in Parlamento, nell’ottica di far salire a 70mila la quota delle stabilizzazioni dei precari, grazie agli emendamenti al Dl Sostegni bis, in vista del rientro in classe (stimato con 112mila cattedre libere).
Ne abbiamo parlato nel corso della diretta della Tecnica della Scuola Live. Ospiti gli esperti di normativa scolastica Lucio Ficara e Dino Caudullo; e i dirigenti scolastici Eleonora Marchionni e Daniele Scarampi.
“Sul fronte del Dl Sostegni bis, si sta lavorando al superamento del comma che impedisce a chi avesse fallito un concorso di ripresentarsi a quello successivo. Ma il fermento maggiore riguarda il reclutamento straordinario dalle Gps.” A spiegarlo, l’avvocato di legislazione scolastica Dino Caudullo.
“Ci sono molte polemiche attorno alla procedura straordinaria che prevede che sui posti residui, dopo le immissioni in ruolo, si possa fare riferimento ai candidati in prima fascia Gps con tre anni di servizio. Un requisito criticato da più parti – avverte l’avvocato – non solo dagli aspiranti ma anche sul fronte sindacale, perché lo si ritiene troppo rigoroso come requisito, specie se si tiene conto della necessità di docenti specializzati sul sostegno“.
“Gli emendamenti riguardano quindi l’abbassamento della soglia degli anni di servizio richiesti per poter essere reclutati dalla prima fascia di Gps, da ridurre a un anno. In secondo luogo si vorrebbe eliminare del tutto il requisito dei tre anni di servizio per i docenti di sostegno, nei cui confronti sarebbe stata proposta l’ipotesi di una graduatoria regionale per coloro che entro il 31 luglio prossimo dovessero ottenere la specializzazione”.
I tecnici del governo e del ministero dell’Economia al momento frenano, in attesa, pare, che si definisca la quota dell’organico aggiuntivo Covid. Potrebbero essere, infatti, 40mila – secondo fonti del Sole 24Ore – i professori da assumere tempo determinato per consentire alle scuole di rispettare le regole sanitarie e di riaprire al 100% in presenza.
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