Dalle stanze di via Leopoldo Serra, sede Nazionale della Flc Cgil, emerge una certa delusione per lo stato di inerzia governativa sulle immissioni in ruolo 2021/2022 e più in generale sul rispetto degli accordi presi a Palazzo Chigi con il “Patto sulla Scuola”.
Per Francesco Sinopoli, Segretario Nazionale della Flc Cgil, sulla scuola risulta incomprensibile l’inerzia di ministero e governo e non è più rinviabile l’applicazione del Patto per la Scuola per riaprire il prossimo settembre in presenza e sicurezza.
Il Segretario Nazionale della Flc Cgil specifica che dovevano essere accelerate le assunzioni, ma ad oggi non si conoscono i contingenti dei ruoli né docenti, né ATA, le classi di concorso, le province dove si faranno le nomine. Non va meglio sul versante della dirigenza e dei DSGA dove c’è un elevato numero di sedi libere. Tutto questo preoccupa ed è inaccettabile che a metà luglio non si conoscano i numeri delle prossime immissioni in ruolo che andrebbero fatte entro la fine del mese.
A settembre, denuncia la Flc Cgil, si dovrebbero riaprire le scuole in presenza e in sicurezza, come nuovamente annunciato dal ministro, ma non solo non si è aperto il confronto per aggiornare i protocolli per prevenzione e sicurezza stabilendo le necessarie procedure per impedire il contagio, non si è affrontato adeguatamente nemmeno il tema della qualità delle sedi e degli spazi e quindi non sono stati ancora effettuati gli interventi utili per costruire ambienti adatti ad accogliere gli alunni.
Inoltre, afferma Sinopoli, non si danno ancora indicazioni chiare in merito all’assunzione dell’organico aggiuntivo “Covid”, indispensabile per permettere almeno una prima (seppure insufficiente) riduzione del numero di alunni per classe e sostenere il contenimento del contagio. Infine, non si riscontra alcuna volontà da parte del ministero di attivare i 21 tavoli previsti dal Patto per la Scuola sottoscritto da governo e parti sociali.
Le azioni necessarie al ritorno della scuola in presenza non si stanno concretizzando, si rammarica il Segretario Nazionale della Flc Cgil, e cresce giustamente il malcontento nelle lavoratrici, nei lavoratori e nelle famiglie, oltre che negli studenti. E intanto anche i dati Invalsi appena pubblicati testimoniano l’urgenza di tornare pienamente in presenza e l’approfondirsi dei divari territoriali dopo un altro anno di didattica a distanza.
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