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Immissioni in ruolo, priorità al concorso Pnrr. Gli idonei dello straordinario 2020: “Siamo invisibili”, protesta il 30 agosto

C’è caos per quanto riguarda gli idonei del concorso straordinario DD510/2020. Come riporta La Repubblica, trentamila idonei al concorso a cattedre del 2020 rischiano di non essere mai assunti. Di questo abbiamo anche parlato nel corso di una diretta della Tecnica Risponde Live di ieri, 22 agosto 2024.

Questi saranno in piazza in dieci città il prossimo 30 agosto alle 11 per protestare contro quella che reputano una vera e propria ingiustizia. “Non staremo zitti”, dichiara una di loro. Faranno sentire la propria voce con presidi davanti agli Uffici scolastici regionali in Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana.

Anche nelle Marche ci sarà la protesta: un gruppo di idonei del suddetto concorso ci ha scritto e ci ha annunciato che la manifestazione si terrà sotto l’USR, ad Ancona. Non è escluso che anche altre regioni si aggiungano presto alla protesta.

La vicenda iniziata ormai quattro anni fa

La selezione viene bandita con un decreto del mese di aprile del 2020. Da qualche settimana il mondo intero è alle prese con la pandemia da Covid-19. E il tutto viene rinviato a data da destinarsi. Nel gennaio del 2022 il concorso si sblocca e viene semplificato: una sola prova scritta e un orale anziché due prove scritte e un orale. Alla fine, gli unici che avranno diritto all’assunzione sono coloro che si sono piazzati entro i posti messi in palio. Niente idonei, insomma.

Con un successivo provvedimento le graduatorie vengono allargate anche agli idonei. Ma le immissioni in ruolo nella scuola dell’infanzia e primaria di questi ultimi si concretizzeranno in coda ai concorsi Pnrr. Ammesso che ci siano posti disponibili. Per la scuola media e superiore, le assunzioni scatteranno dopo avere esaurito le liste dei concorsi del 2016 e del 2018.

Concorsi Pnrr, priorità nelle immissioni in ruolo: l’analisi del nostro esperto

“In questa fase di immissioni in ruolo si è data priorità assoluta a coloro che hanno svolto il concorso del 2023 e si è dato pochissimo spazio ai concorsi precedenti. Sono stati bloccati gli idonei. Hanno fatto scorrere per rinunce le graduatorie. Si sono create delle immissioni in ruolo con retrodatazione giuridica, finite quelle, con le nuove immissioni in ruolo hanno bloccato e non hanno garantito più la posizione degli idonei, dando priorità agli ordinari del 2016, 2018 e poi 2020, anche se col contagocce. Il grosso è andato, come GM, al concorso Pnrr. L’altro 50% è finito nelle Gae. Ci sarà lo scorrimento delle graduatorie, i concorsi non andranno a morire anche se poco alla volta ci sarà questo scorrimento. Tutto sta nel consentire il massimo dei ruoli”, ha detto il nostro esperto Lucio Ficara.

La protesta degli idonei

“Ho superato il concorso”, spiega una idonea, “ed ero contenta. Non rientravo nel numero dei posti ma com’era accaduto in passato, pensavo che la graduatoria si esaurisse man mano che si liberavano i posti negli anni successivi. E invece non è stato così”.

“Perché non siamo stati chiamati noi del concorso 2020”, si domanda, dopo che sono stati assunti i vincitori del concorso 2023? Perché i posti sono stati accantonati per i futuri concorsi Pnrr, almeno altri due. “Ci hanno messi in panchina ma non staremo zitti e buoni in eterno”, conclude la precaria.

Ecco alcuni dei commenti a noi pervenuti:

“Bisogna boicottare questi concorsi senza senso! Perché continuare a selezionare docenti fare graduatorie e cancellarle con concorsi successivi ? Esaurite quelle già presenti!”.

“Ma è possibile che noi siamo invisibili?”.

“Ma non si tratta di dare priorità al Pnrr, non è stato dato NULLA al 510/2020”.

“Vogliamo essere immessi in ruolo come previsto dalla normativa”.

Redazione

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