Reclutamento

Immissioni in ruolo, Varengo (Cisl Scuola): “Ecco i criteri di ripartizione del contingente (94.130 posti)”

Intervenuto nel corso dell’appuntamento della ‘Tecnica risponde live’ dal titolo ‘Immissioni in ruolo 2022/23, stabilita la ripartizione dei 94.130 posti’: a breve le convocazioni’, il segretario nazionale Cisl Scuola Attilio Varengo ha fatto chiarezza sui criteri di ripartizione del contingente di 94.130 posti per l’anno scolastico 2022/23:

“La procedura di assunzione in ruolo è certamente articolata. Come mai? Perché diverse sono le procedure che vedono impegnati i futuri docenti neo immessi in ruolo in quest’operazione. Per di più questo è il terzo anno che queste operazioni vengono fatte attraverso una procedura informatizzata, a questo proposito si aggiungono le ansie, i timori, i rischi di scelte inopportune, sbagliate. I posti disponibili autorizzati dal Mef sono 94.130, ma come sono stati individuati questi posti? Innanzitutto sono destinati al ruolo quei posti che sono considerati vacanti nell’organico di diritto. Come vengono ripartiti? Secondo il Testo Unico i posti vengono ripartiti per il 50% alle graduatorie ad esaurimento e per il 50% alle procedure concorsuali. Mentre le Gae per buona parte dei posti sono soprattutto per la scuola secondaria di primo e secondo grado (in alcune regioni anche per la primaria) sono ormai svuotate. Dobbiamo distinguere il grado infanzia e primaria dal grado medie e secondarie di secondo grado”.

“Il primo concorso al quale si potrà attingere è il concorso 2016 che però non può considerare gli idonei perché ha terminato la sua validità quindi mantengono il diritto ad essere immessi in ruolo dal 2016 esclusivamente i vincitori. Per quello che riguarda il grado della scuola primaria e della scuola secondaria il decreto dignità ha chiarito che una volta esaurito il concorso 2016 i posti residui vanno distinti in due parti identiche: 50% al concorso straordinario 2018 e 50% al concorso ordinario 2020. Nel momento in cui finisca una delle procedure, lasci il posto all’altra così come se si esauriscono le Gae, i posti che non possono essere ricoperti sono ceduti alle procedure concorsuali”.

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“Per quello che riguarda la scuola secondaria di secondo grado, anche in questo caso abbiamo il concorso 2016, e una volta esaurito, il percorso si fa ancora più articolato. Abbiamo in campo il concorso straordinario 2018, il concorso ordinario e lo straordinario 2020. Al 2018 andrà il 60% dei posti da procedure concorsuali, l’ulteriore 40% viene diviso in due parti identiche tra il concorso straordinario 2020 ed il concorso ordinario”.

“Rispetto all’anno scorso dobbiamo aggiungere un’ulteriore fetta, il fatto che quest’anno torna di nuovo in vigore quella procedura chiamata call veloce. Significa che al termine delle procedure ordinarie, ci sarà ancora la possibilità per tutti coloro che si trovano nelle graduatorie ma che non sono stati chiamati nei propri posti nelle regioni o nelle province di competenza, di fare una domanda di assunzione per regioni o province diverse da quella in cui sono inserite. Al termine di quest’operazione e solo per i posti di sostegno ci sarà la possibilità di essere assunti attraverso la procedura straordinaria attingendo alle Gps di I fascia. Quindi abbiamo la fase ordinaria con le Gae e le graduatorie concorsuali, una call veloce e in fondo e solo per i posti di sostegno l’assunzione da Gps I fascia per i docenti specializzati. A monte di tutto questo e solo per la scuola secondaria di primo e secondo grado c’è ancora un accantonamento di circa 14mila posti destinati a quella procedura straordinaria conosciuta come procedura dell’art.59″.

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Contingenti_Regionali_per_nomine_Docenti_2022-23-1


Prospetti_Disponibilita_ed_Esuberi_Provinciali_per_nomine_22-23

Redazione

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