Imparare ad imparare… con il digitale

Lo psicologo statunitense Carl Rogers disse: “The person who is educated is one who has learned how to learn”, ovvero “Le persone preparate sono quelle che hanno imparato ad imparare”.

Come applicare questo concetto nella sfera scolastica del nuovo millennio?

Questa grande opportunità d’innovazione prende il via non solo dal fermento culturale ed educativo, ma soprattutto dalla diffusione delle nuove tecnologie d’informazione e di comunicazione.
Ci troviamo davanti ad una vera e propria «frontiera scolastica»: dal vecchio al nuovo, dall’antico al moderno… dal cartaceo al digitale!
È proprio dal Miur che sono state gettate le fondamenta per quest’evoluzione tecnologica-scolastica chiamata scuola digitale.

In cosa consiste? Essa avvalendosi dell’organizzazione e dell’applicazione consapevole di conoscenze, sviluppa le abilità e le competenze in tutti i contesti: a casa, sul lavoro, nella scuola.

In questo fondamentale passaggio tra due «epoche» l’Armando Curcio Editore, continuando a seguire la sua vocazione culturale ed educativa iniziata dal suo fondatore negli anni Trenta, fa un passo avanti! Partendo dal 2010 con la collaborazione di Microsoft, fino ad arrivare al know how di HQ, (leader nel settore della programmazione informatica didattica), oggi la casa editrice mette in atto l’Editoria digitale scolastica, che ha l’intento di stimolare il mondo editoriale verso la realizzazione di testi didattici interattivi, multimediali e interdisciplinari. Propone così un nuovissimo catalogo tutto dedicato al mondo della scuola digitale.

La Scuola Digitale Armando Curcio Editore consiste in uno spazio online (piattaforma e offline (APP).
Questo progetto all’avanguardia è in linea con le più recenti indicazioni del Miur; suddiviso in sezioni di facile accesso, offre materiali didattici aggiuntivi, efficaci e divertenti. Esso tiene conto non solo del “paesaggio educativo” all’interno del quale lo studente, in funzione della propria fascia di scolarizzazione, svilupperà i propri “talenti individuali”, ma cura anche la “qualità dell’apprendimento” e fornisce per la prima volta un’organizzazione didattica sinergica e ben strutturata.

Quindi, cosa cambia quando dentro le mura scolastiche entra la metodologia delle classi 2.0? Gli interventi a cui la casa editrice si è ispirata si articolano in due sfere del mondo scolastico: l’ambiente (il quale si adatta al digitale), e le persone, studenti e insegnanti (che cambiano il proprio approccio socio-educativo).
Nel contesto della digitalizzazione educativa, la casa editrice si avvale sia della presenza di scuole pilota, pioniere del progetto Curcio (l’eSpazia di Monterotondo, la scuola dell’infanzia e primaria Santa Maria Goretti di Roma e la scuola Opera Pia Taddei di Tivoli), sia del supporto del Dipartimento di ricerca e sviluppo dello IAC (Istituto Armando Curcio).

È in questo modo che viene proposta un’organizzazione didattica che unisce le discipline in un unico quadro, che trasformi gli ambienti, i linguaggi, i contenuti e gli strumenti scolastici utili a far emergere non solo le potenzialità di ogni bambino e ragazzo, ma anche una maggiore consapevolezza delle proprie inclinazioni naturali e dei propri talenti.

 

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Redazione

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