Garantire dal 2020, in tutte le scuole del Trentino, l’apprendimento di italiano, inglese e tedesco utilizzando il metodo Clil, l’insegnamento della lingua e di una materia non linguistica del percorso studi: il piano, che riguarderà anche gli asili nido e la scuola primaria, si chiamata “Trentino trilingue” ed è stato approvato il 29 novembre dalla Giunta provinciale.
I principi generali dell’accordo erano stati sanciti il 17 novembre scorso, con la firma di un protocollo d’intesa fra il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi.
Al Piano per il trilinguismo, che rappresenta un esperimento di riferimento a livello nazionale, sono destinati nel periodo 2015-2020 36 milioni di euro, di cui circa 15 milioni per le esperienze all’estero dei ragazzi e 21 per la formazione dei docenti.
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“Vogliamo che i nostri giovani siano preparati, competenti e competitivi, consapevoli delle loro radici e allo stesso tempo cittadini del mondo”, ha sottolineato il presidente della Provincia Ugo Rossi.
“Ecco perché – ha aggiunto Rossi – serve creare un Trentino trilingue, un sistema progressivo che accompagnerà i nostri ragazzi verso l’età adulta e il mondo del lavoro, con un approccio interculturale, che favorisca, assieme all’apprendimento delle lingue straniere, anche lo sviluppo di un’attitudine all’apertura e al confronto”.
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