Nel corso del previsto incontro di contrattazione con i rappresentanti del Miur, la UIL scuola, pur apprezzando lo sforzo realizzato dall’amministrazione, ritiene che non ci siano al momento le condizioni per firmare un contratto che dia equità e parità di trattamento ai lavoratori.
Mentre si è riscontrata nella prima e seconda fase, quella del livello provinciale delle operazioni di mobilità, una convergenza di massima, nella terza fase , quella interprovinciale, si registra, invece, una posizione rigida dell’amministrazione che amplia gli elementi di disparità di trattamento del personale interessato, del tutto inaccettabile.
Per la UIL scuola è fondamentale che anche nella mobilità di terza fase, quella tra province diverse, sia possibile per tutto il personale interessato, poter scegliere la scuola di titolarità, in deroga ad ogni vincolo derivante da vecchie e nuove normative che male si conciliano con la fase di mobilità che è straordinaria per volontà diretta della stessa legge 107/2015.
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