Un’importante scoperta archeologica, a Lamezia Terme, ha dato il via ad una serie di interventi di conservazione e valorizzazione da parte delle istituzioni. In seguito al rinvenimento di tombe risalenti al IV- III secolo a.C., avvenuto nel 2010 in località San Sidero, durante la posa di tubazioni dell’Italgas, la Sopraintendenza Archeologica della Calabria ha messo in atto delle iniziative concretizzatesi con l’esposizione di un manufatto lapideo, che si può visitare nella sala “Magna Graecia” del Museo Archeologico Lametino, ospitato al primo piano del complesso monumentale di San Domenico, nell’antico convento dei padri domenicani.
Altri manufatti rinvenuti, invece, non sono ancora stati adeguatamente recuperati, perciò si trovano custoditi nei depositi del museo archeologico, non fruibili da parte del pubblico.
Tra questi vi è una tomba realizzata con lastre di terracotta, divenuta oggetto di grande attenzione da parte degli esperti, che hanno intrapreso un progetto di ricomposizione della tomba, destinata alla sala “Magna Graecia” del Museo Archeologico lametino, dove sarà collocata stabilmente.
Durante alcuni incontri tra il direttore del museo, cui spetta l’alta direzione del progetto, le professionalità operanti nell’ Associazione Archeologica e gli esperti del Laboratorio di Archeologia Sperimentale, sono state pianificate le attività preliminari di recupero, che vanno dal rilievo grafico sistematico dei frammenti alla determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche degli stessi. Per il completamento dei lavori, che si svolgeranno presso i locali del Museo Archeologico Lametino, è previsto un tempo di circa dodici mesi.
Assoluta novità, rispetto alle passate iniziative nel campo della fruizione dei beni archeologici, è il coinvolgimento del mondo della scuola. Al progetto parteciperà, infatti, l’ Istituto “Leonardo da Vinci” di Lamezia Terme, con una classe del settore Artigianato (Ipsia) e un’ altra dell’ indirizzo Grafica (Itis). È già stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il presidente dell’Associazione Archeologica lametina, Vincenzina Siviglia Purri, e il dirigente scolastico dell’IIS, Patrizia Costanzo, sotto il patrocinio dell’archeologo responsabile di zona, Gregorio Aversa.
Con tale convenzione, l’ Associazione archeologica consente agli studenti e ai docenti di accedere nei locali in cui saranno eseguite le varie fasi del progetto, mentre la scuola autorizza l’ utilizzo delle risorse informatiche e attrezzature audio-video presenti nelle proprie sedi, mettendo anche a disposizione le proprie professionalità a supporto delle attività di programma.
Gli studenti si occuperanno principalmente del rilievo grafico dei reperti e delle restituzioni grafiche, collaborando alla integrazione dei pezzi mancanti ed alla ricomposizione del manufatto.
La duplice finalità di questa iniziativa è, da una parte, recuperare un prezioso reperto archeologico che contribuirà a migliorare l’offerta culturale del Museo Archeologico, dall’altra realizzare una collaborazione concreta e duratura tra la scuola ed i beni culturali del territorio lametino.
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