Attualità

Impronte digitali docenti, Andis chiede soluzioni meno invasive

A proposito del disegno di legge relativo all’introduzione dei sistemi di rilevamento biometrici per la scuola, riportiamo le osservazioni dell’ANDIS, l’associazione nazionale dirigenti scolastici.

In relazione al disegno di legge proposto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, che prospetta l’introduzione di sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorverglianza degli accessi anche a carico dei dirigenti scolastici e del personale della scuola, il Consiglio nazionale dell’ANDIS osserva, innanzitutto, che le misure previste per la rilevazione delle presenze appaiono palesemente eccessive e sproporzionate, come già eccepito dal Garante per la protezione dei dati personali.

Passando all’esame dell’art. 2 comma 2, che riguarda il controllo della presenza dei Dirigenti della P.A. compresi i Dirigenti scolastici, il Consiglio fa rilevare che i sistemi ipotizzati nel ddl sarebbero inconciliabili con le modalità di svolgimento della funzione del dirigente scolastico che, com’è noto, non è soggetta ad un orario contrattualmente definito e non è legata ad un luogo o ad orari fissi.

Il dirigente scolastico, infatti, deve garantire la sua presenza nei molteplici plessi che afferiscono alla istituzione scolastica, deve curare i rapporti con altri uffici e scuole all’interno delle reti istituzionali a cui aderisce, deve intrattenere relazioni con gli uffici territoriali dell’Amministrazione scolastica e con gli Enti e le Associazioni del territorio, spesso è incaricato della direzione di due o più istituzioni scolastiche, il che comporta spostamenti frequenti in orari diversi (anche serali e festivi) e ritmi di lavoro non ascrivibili alla mera dirigenza amministrativa/burocratica.

E’ del tutto evidente che il Dirigente scolastico è chiamato ad adeguare tutti i giorni la propria prestazione lavorativa alle diverse sedi dipendenti e alle molteplici e complesse esigenze dell’organizzazione. Di questo il DS risponde in sede di valutazione complessiva dell’operato, con il ricorso alle procedure e agli strumenti (farraginosi) disegnati dal DPR 80/2013 e dalla Direttiva 36/2016.

Riguardo alle misure previste per il controllo della presenza del personale docente ed educativo, il Consiglio osserva che le stesse non si conciliano con la natura e le peculiarità del servizio scolastico. Chi realmente conosce e frequenta la scuola, infatti, sa bene che in questo settore non potrebbe passare inosservata la “condotta assenteistica” di un insegnante, in quanto l’avvenuta prestazione è garantita dallo svolgimento della lezione e dalla firma sul registro, dalla presenza alle riunioni degli organi collegiali acquisita a verbale, dalla pubblicità delle prestazioni rese oltre l’orario d’insegnamento (colloqui con le famiglie, manifestazioni in orario serale, visite guidate e viaggi di istruzione in Italia e all’estero, ore di spacco, correzione dei compiti, ecc.).

Appare chiaro che il tipo di controllo ipotizzato dal disegno di legge rischia di determinare un appesantimento inutile – se non anche dannoso – per il sistema educativo, perchè potrebbe condurre il personale docente al rigoroso rispetto dell’orario di servizio, a discapito di tutte quelle prestazioni aggiuntive rese per garantire il buon funzionamento della scuola e spesso non retribuite.

Per i suddetti motivi il Consiglio nazionale dell’ANDIS propone al Legislatore di rimettere al Contratto nazionale di Comparto la possibilità di individuare strumenti di rilevazione più flessibili, capaci comunque di accertare assenze e ritardi nello svolgimento delle attività didattiche o nell’espletamento degli incarichi organizzativi.

In conclusione il Consiglio nazionale dell’ANDIS, pur riconoscendo valide le motivazioni dell’iniziativa parlamentare intesa a contrastare l’assenteismo del personale della P.A., chiede al Legislatore di adottare soluzioni meno invasive e più idonee allo scopo formativo della comunità educante, in considerazione della specificità del sistema scolastico nell’ambito della P.A. e delle peculiari attività richieste dal profilo della dirigenza scolastica.

 

 

 

Redazione

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