Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp, spiega alla Tecnica della scuola i motivi della forte presa di posizione del sindacato dei presidi contro la rilevazione automatica delle presenze sul luogo di lavoro dei dirigenti pubblici, quindi anche scolastici: l’obbligo di installazione del sistema biometrico previsto nel decreto Concretezza, passato alla Camera ed ora al Senato, è stato infatti cancellato solo per i docenti perché, oltre ad essere i più controllati e meno assentisti, risultano comunque già rilevabili attraverso il registro elettronico. Una distinzione che ha reso ancora più forte la protesta dei dirigenti scolastici.
Giannelli, perché vi opponete a questa norma?
Siamo contrari alle impronte digitali per alcune semplici ragioni: perché innanzitutto la prestazione di lavoro del dirigente non si misura ad ore ma sulla base del conseguimento
o e del raggiungimento degli obiettivi. Quindi, un bravo dirigente è addirittura poco presente sul posto di lavoro, purché raggiunga quegli obiettivi che gli sono stati assegnati. La seconda ragione è perché il contratto di lavoro dei dirigenti, pubblici e privati, non prevede un orario. Nessun dirigente ha un orario. Il motivo è chiaro: il datore di lavoro gli affida un lavoro particolare, quello di gestire la struttura aziendale, pubblica e privata. Ecco quindi che quello del controllo automatico a noi appare come un atto di sfiducia, se non di ostilità.
Su questo argomento, l’Anp ha appena inviato una lettera ai due vicepremier: cosa chiedete?
Mi sono rivolto a Di Maio e Salvini, non come ministri, ma in qualità di segretari dei partiti di maggioranza, sostanzialmente in quanto responsabili dell’azione politica del nostro Paese in questo periodo: ho chiesto loro di compiere un vero gesto politico, che è quello di far emendare il testo ora in approvazione al Senato sull’obbligo del controllo di tutta la dirigenza, non solo della scuola.
Ci sono altre modifiche Anp chiede al ddl 1122, in questi giorni all’esame delle Commissioni di competenza del Senato?
Nel decreto Concretezza l’unica modifica è la misura sproporzionata del controllo dei dirigenti, che ci sembra sproporzionata rispetto agli obiettivi. Ci tengo anche a dire che lo stesso discorso vale per i docenti, per i quali nel frattempo il controllo è stato cancellato, anche perché un docente non deve solo entrare nell’edificio, ma deve comunque recarsi in classe. Ma non si comprende, a questo punto, perché il responsabile della struttura scolastica debba timbrare e lasciare l’impronta digitale, quando buona parte del personale è esonerato da quest’obbligo. È un nonsenso assoluto.
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