Personale

Impronte digitali solo per gli Ata, i docenti hanno già il registro elettronico: emendamento al ddl Concretezza

Qualcosa si muove sul controllo biometrico degli accessi al lavoro, previsto sugli “Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo”, fortemente voluto dalla ministra per la PA, Giulia Bongiorno, e già approvato in Senato.

Il cambiamento d’idea

A differenza della versione approvata a Palazzo Madama, la manovra, finalizzata a contrastare l’assenteismo nel pubblico impiego, non riguarderebbe indistintamente tutti i comparti della PA. E anche la scuola avrebbe delle regole a parte.

Inizialmente, i deputati delle due commissioni non sembravano orientati ad accogliere tale orientamento.

Solo nell’ultimo giorno, avrebbero mostrato interesse per gli emendamenti presentati, a patto che venga meglio precisata l’applicabilità delle misure nella scuola.

Solo per amministrativi, tecnici, Dsga e collaboratori scolastici

Le agenzie di stampa spiegano che sarebbero direttamente i relatori del ddl Concretezza a presentare delle proposte: una di queste, che potrebbe potrebbe essere presa in considerazione, prevede che la verifica biometrica degli ingressi a scuola sarebbe attuata solo per il personale Ata, quindi solo per assistenti amministrativi, tecnici, Dsga e collaboratori scolastici.

Gli insegnanti sarebbero invece esentati dal controllo: il motivo è legato alla particolarità della professione, non impiegatizia, ma, soprattutto, sembra che l’esenzione sia motivata dalla presenza generalizzata negli istituti del registro elettronico. Dal quale, si evince la presenza del docente già in modo inequivocabile.

I costi da affrontare

Se dovesse passare l’introduzione dei sistemi di verificata tecnologicamente avanzati per rilevare le presenze o le assenze in tempo reale solo per il personale Ata, rimane in piedi il problema della spesa non indifferente per acquistarli.

Come previsto dallo stesso ddl, si prevede, infatti, che per l’acquisto della strumentazione necessaria (sistema di “verifica biometrica” e di video-sorveglianza) il Miur dovrebbe fare fronte con le risorse già disponibili (quindi sottraendole da altri finanziamenti rivolti alla stessa scuola).

Il provvedimento al voto

A questo punto, per avere la certezza sulla volontà a derogare la scuola dell’introduzione obbligatoria dei dati biometrici, bisognerà attendere le votazioni sugli emendamenti in commissione: dovrebbero iniziare la prossima settimana.

Po, la prossima settimana, si dovrebbero avviare le votazioni al testo del ddl modificato. Il parere dell’esame dell’Aula, invece, è atteso per il prossimo 25 marzo.

Alessandro Giuliani

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