Nel Regolamento si legge ancora che la retta però deve essere simbolica: “Lo svolgimento di attività didattiche si ritiene effettuato con modalità non commerciali se l’attività è paritaria rispetto a quella statale e la scuola adotta un regolamento che garantisce la non discriminazione in fase di accettazione degli alunni; sono comunque osservati gli obblighi di accoglienza di alunni portatori di handicap, di applicazione della contrattazione collettiva al personale docente e non docente, di adeguatezza delle strutture agli standard previsti, di pubblicità del bilancio; l’attività è svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto anche conto dell’assenza di relazione con lo stesso”.
Praticamente, se capiamo bene, si tratterebbe di scuole paritarie “benefiche” o gestite da mecenati o da gruppi di mecenati o da associazioni altruistiche che non pretendono nulla o pochissimo in termini finanziari dagli iscritti nella loro scuola, ma danno in cambio tutto quanto è possibile dare, compreso il giusto stipendio agli insegnanti, la loro messa in regola e il rispetto millimetrico del contratto di lavoro. Se ne esiste qualcuna ci piacerebbe sapere dove si trova, benché ci coglie il dubbio che fra non molto qualcuna potrebbe pure fare capolino.
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