Oggi l’esame di Stato, con la terza prova scritta, il cosiddetto “quizzone”, conclude la gran parte del suo percorso, cosicchè, con i relativi giudizi sulle prove scritte, al candidato si prospetta solo l’interrogazione orale.
Nato con lo scopo di verificare il grado di conoscenze acquisite dagli studenti nelle varie materie svolte durante l’ultimo anno (ricordiamo che fu introdotto da Luigi Berlinguer durante il primo governo Prodi, ha carattere multidisciplinare ed è elaborato dalla commissione d’esame, che anche quest’anno ha scelto la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e secondo le informazioni contenute nel Documento del Consiglio di classe del 15 maggio.
I professori interni e i commissari esterni decidono quali materie inserire, la modalità di svolgimento e la durata della prova.Il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10.
Dall’anno prossimo tuttavia si cambia: due prove scritte e un orale: dunque le prove saranno tre in tutto.
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