Il Ministero dell’Istruzione ha informato le organizzazioni sindacali che in Abruzzo verranno tagliati 201 posti dall’organico del personale docente.
“Il taglio ipotizzato non tiene in alcun conto della situazione abruzzese. Innanzitutto non rispetta un criterio di proporzionalità, infatti in Abruzzo abbiamo una percentuale di circa il 2,3% degli alunni italiani (intorno ai 171000 su 7 milioni e 600 mila totali), dei docenti (intorno ai 14270 docenti su 615 mila totali) e delle classi (8617 su un totale di quasi 370 mila), mentre verrebbe attuato un taglio superiore al 4% (201 docenti su un totale di 5008)”: così le organizzazioni sindacali hanno risposto al ministero dell’Istruzione che le informava del taglio di 201 prof.
E ancora, scrivono i sindacati: “non si tiene in alcun conto della particolare situazione orografica della nostra Regione e della distribuzione della popolazione: abbiamo un terzo dei comuni sotto i 1000 abitanti e quasi un terzo tra i 1000 ed i 2000 abitanti, con una densità abitativa regionale molto bassa (14° secondo l’ordine delle regioni per abitanti/km quadrato). Non si tiene in alcun conto della situazione disastrosa dell’edilizia scolastica, degli effetti dei terremoti, dei ritardi nella ricostruzione delle scuole, dei limiti strutturali delle scuole esistenti”.
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