Nonostante lo sciame sismico che non dà tregua L’Aquila ha voglia di ripartire. In questi giorni riapriranno anche le scuole allestite in tendopoli.
Il premier Silvio Berlusconi ha annunciato che già da giovedì la campanella “suonerà” per la scuola elementare di Poggio Picenze dove un’area sarà allestita proprio per ospitare bambini ed insegnanti.
Inoltre un servizio di scuolabus, con mezzi della protezione civile, provvederà a fare da spola con le altre tendopoli vicine per raccogliere bambini e portarli a scuola. Poggio Picenze farà da “pilota” in attesa di far ripartire anche le scuole medie e superiori.
Il ripristino dell’attività scolastica è infatti considerato come uno degli elementi necessari per il ritorno, passo dopo passo, alla normalità.
Però la ripresa immediata dell’attività scolastica per i piccoli terremotati dell’Abruzzo è un errore per la pedagogista clinica Giuliana Ammannati. La Ammannati invita a “uscire dalla rigida logica del calendario scolastico e del ritenere che solo gli apprendimenti sui banchi di scuola sono validi. E’ in circostanze come queste che, pur se dolorose e drammatiche, adulti e bambini apprendono a stare veramente insieme, a dialogare tra loro sulle emozioni e con le emozioni”.
“Non è mettendoli sotto una tenda – continua –, adibita a scuola, a fare disegni, a contare le tabelline e a scrivere, che si ascolta la loro attuale domanda formativa. Gli adulti diano, invece, loro gli strumenti per leggere la nuova realtà e la comunità, per orientarsi emotivamente e sapersi rappresentare senza timore, apprendendo facilmente regole e comportamenti idonei, che formano il carattere, che valgono e si ricordano per la vita”.