In Alto Adige una ‘task force’, ovvero l’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza (Kija), si occupa di bambini ed adolescenti trascurati, esclusi o vittime di mobbing e bullismo.
Nel 2016 le collaboratrici della Kija si sono occupate di 965 richieste, che riguardavano tematiche quali separazione, divorzio, allontanamento, assistenza economica, tempo libero, asilo, scuola, mobbing, autodeterminazione dei giovani, internet e tutela giovanile.
La Garante per l’infanzia e l’adolescenza, sottolinea l’importanza di un difensore indipendente per i minori. La Kija è stata istituita con legge provinciale nel 2009.
Nel 2016 la garante è stata affiancata da una giurista e da un’amministrativa. La maggior parte delle consulenze si sono svolte via telefono (793), 125 sono stati i colloqui “Face to Face”, 29 le consulenze via e-mail, 11 tramite WhatsApp e sette via Facebook.
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“I casi – afferma la Garante – sono spesso complessi e coinvolgono vari attori. La loro elaborazione è articolata e spesso dura alcuni anni”.
Dei 551 fascicoli trattati nel 2016, 215 sono stati quelli di nuova apertura, i restanti provengono dagli anni precedenti. Per arrivare a soluzioni soddisfacenti, sono necessari colloqui individuali e di mediazione e incontri con i partner di rete, aggiunge la Garante per l’infanzia e l’adolescenza: negli incontri organizzati dalla Kija sono presenti di media dai sei ai dieci rappresentanti di autorità e servizi