Con la direttiva 143 del 1° ottobre scorso il Ministero dell’Istruzione ha definito l’ammontare delle risorse finanziarie che nel 2001 verranno destinate ad attività di formazione e aggiornamento del personale della scuola: si tratta di 118 miliardi in tutto, di cui 71 destinati direttamente alle istituzioni scolastiche, 16,2 alle direzioni regionali e 30,8 alla Amministrazione centrale.
Poiché 30miliardi erano già stati assegnati a seguito della direttiva di attuazione della legge 440 (la cosiddetta "sperimentazione della autonomia"), restano ora da distribuire alle scuole e agli uffici regionali altri 57 miliardi.
Al Molise spettano 510milioni (390 alle scuole e il resto alla direzione regionale), alla Toscana 3miliardi e 100milioni, al Lazio 4miliardi e 900milioni, alla Sicilia 6miliardi e 100milioni, alla Campania 6,8 miliardi e alla Lombardia 7,5.
La direttiva ribadisce che gli interventi di formazione dovranno riguardare soprattutto il consolidamento della cultura dell’autonomia, con specifico riferimento alla capacità di progettazione, gestione dell’organizzazione e dell’autovalutazione; particolare attenzione dovrà essere prestata alle modalità di applicazione del nuovo regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche.
Per quanto riguarda invece gli aspetti di carattere didattico, la direttiva sottolinea l’esigenza che vengano promossi interventi relativi a:
– istituti comprensivi e curricoli verticali;
– modelli organizzativi flessibili (modularità, tempo pieno, organico funzionale);
– scuola dell’infanzia;
– obbligo scolastico e obbligo formativo;
– progetti speciali a livello nazionale (es.progetto lingue, qualità….);
– forme di partenariato territoriale (tra scuole, tra scuole e amministrazione, con gli enti locali, progetti europei….., reti, centri risorse, servizi professionali per i docenti…);
– sviluppo delle competenze professionali per la formazione degli adulti (EDA).
Nelle prossime settimane le direzioni regionali provvederanno a distribuire i fondi alle singole istituzioni scolastiche, tenendo conto delle dimensioni di ciascuna scuola ma favorendo anche le progettualità che le reti di scuole saranno in grado di promuovere e realizzare.
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