Quello dell’opportunità di acquistare i costosissimi cacciabombardieri F35 in un periodi di crisi pazzesca come quello che stiamo vivendo è stato uno degli argomenti più dibattuti nel corso dell’ultima campagna elettorale. Moltissimi parlamentari, quasi esclusivamente del centro-sinistra, hanno sostenuto che si dovesse sospendere tale sperperio di soldi. E dirottarli su servizi sociali, lavoro e formazione scolastica.
Era inevitabile, quindi, che a meno di un mese dal via libera necessario per acquistarne una novantina, alcuni raggruppamenti politici avviassero al loro interno, come minimo, un confronto.
Il problema è che nel Partito Democratico sono presenti tante “anime”. Alcuni decisamente pacifiste. Le quali nelle ultime ore si sono messe di traverso, tentando di stoppare l’impegno assunto dal ministro della Difesa, Mario Mauro, sugli F35.
Una presa di posizione quella dei Democratici che verrà ufficializzata il 25 giugno. Con una mozione (in corso di definizione) che impegna il governo ad avviare una indagine conoscitiva sui cacciabombardieri (il tema, è esploso in occasione della discussione in aula alla Camera di documenti sul programma F35): Pippo Civati tra i firmatari della mozione sottoscritta da alcuni Pd, Sel e M5S ha chiesto “uno stop del programma fino all’autunno quando la partita della difesa sarà discussa a livello europeo”.
Il Pd tenta dunque di prendere tempo. E a chiedere una riflessione sull’acquisto dei caccia non è più solo l’ala più ‘pacifista’ del partito, ma anche quella cattolica. Da più parti, tra l’altro, viene chiesto un ripensamento sull’opportunità dell’acquisto di strumenti di guerra così costosi a fronte della crisi economica in corso. Per mettere a punto la mozione si starebbe lavorando su due fronti: quello ‘industriale’ separato rispetto a quello dell’acquisto dei caccia.
Secondo la mediazione sulla quale si starebbe lavorando, dunque, durante la fase dell’indagine conoscitiva (che indagherebbe sui reali bisogni del sistema Paese su questo fronte anche in una chiave europea) si potrebbe proseguire sul fronte industriale ma sospendere la definizione dell’acquisto di nuovi caccia da parte del governo.
Sul tema si è subito aperto un confronto piuttosto acceso con il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, che spinge per dirottare quei 12-14 miliardi dagli F35, al lavoro, alla scuola, al territorio. Anche il leader dei Verdi Angelo Bonelli ha condannato lo ‘spreco’ (che ‘va cancellato’) dei soldi spesi per i Caccia. Dello stesso avviso Nichi Vendola, leader di Sel, per il quale quei fondi “si potrebbero impiegare per il lavoro, i servizi sociali, la scuola il territorio”. “In Parlamento – ha sottolineato Vendola dopo il Sit in davanti Montecitorio – ci sono oggi i numeri per annullare acquisto aerei: non deludiamo i cittadini”.