Entro la fine del mese di luglio arriverà, in Consiglio dei Ministri, il decreto salva precari approntato dal Ministro dell’Istruzione. Il ministro Marco Bussetti ne aveva già parlato nello scorso question-time, quello del 10 luglio.
Ciò consentirà, segnala Italia Oggi, di far ottenere l’abilitazione a tutti i docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi otto.
Saranno ritenuti validi non solo gli anni di insegnamento nelle scuole statali ma anche nelle paritarie e nei centri di formazione e professionale. Ammesso anche chi è in possesso del titolo di dottore di ricerca.
Si dispone l’indizione, per il 2019, di un percorso abilitante speciale (Pas), su più cicli, il cui superamento comporta l’abilitazione all’insegnamento per le scuole secondarie di primo e secondo grado. L’obiettivo sarà consentire di assorbire la richiesta anche dove le università non fossero in grado su un solo anno di attrezzarsi per i corsi.
Per una maggiore tutela dei precari è stata inserita una norma che consente a chi aveva già iniziato un percorso universitario abilitante, senza riuscire a portarlo a termine per malattia o maternità, di riprenderlo.
In un secondo momento entreranno in ballo coloro che intendono abilitarsi in altra disciplina rispetto a quella per la quale sono già in possesso del titolo. I posti disponibili saranno stabiliti successivamente, con apposito decreto ministeriale, con posti divisi per ateneo.
L’abilitazione, è bene precisarlo, non dà diritto all’assunzione a tempo indeterminato, ma dà così pieno accesso all’insegnamento.
Ricordiamo che al termine del Pas, i partecipanti avranno l’abilitazione all’insegnamento e saranno inseriti nella seconda fascia di istituto, da cui pescare per le supplenze.
Inoltre, se in possesso dei requisiti, ovvero aver svolto i 36 mesi di servizio, i candidati potranno accedere sia al concorso straordinario che al Pas, per non precludere a nessuno la possibilità di abilitarsi quantomeno.
Cosa succederà, invece, per il concorso straordinario disciplinato sempre dal decreto legge che sarà licenziato a fine luglio dal Consiglio dei Ministri? Vi potranno accedere coloro che hanno lavorato esclusivamente presso le scuole statali vista l’esigenza di ridurre la supplentite, in particolare al Nord.
Tra i requisiti previsti quello di avere almeno un anno di servizio: si concorrerà per un solo posto e per la classe per la quale si è già avuto un contratto da supplente.
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