In arrivo l’anagrafe dell’edilizia scolastica: sarà la volta buona?
Su spinta di sindacati, associazioni e studenti il ministro Profumo rompe gli indugi e annuncia misure importanti in fatto di sicurezza degli istituti e l’imminente Anagrafe dell’edilizia scolastica (quindi ormai vicina al completamento). Dopo i continui rimandi e slittamenti prodotti nella gestione Gelmini, il responsabile dell’Istruzione ha assicurato, il 15 dicembre, durante una conferenza stampa tenuta a palazzo Chigi, che il Governo sull’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli edifici intende agire in “tempi rapidi.Credo che sulla scuola – ha aggiunto il primo inquilino del dicastero di viale Trastevere – dobbiamo avere grande attenzione, in primis, per la sicurezza: questo è un elemento che mi angoscia“.
Il nuovo Ministro, comunque, non vive solo di emozioni. Ma sembrerebbe essere già passato ai fatti. Il Governo quindi ha inglobato il progetto di risanamento delle strutture scolastiche nel Piano di Azione per il Sud – riguardante in particolare le Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – attraverso cui ha destinato 1 miliardo alle scuole in emergenza di strutture. Profumo ha spiegato che l’obiettivo è riqualificare il 43% delle scuole. Ciò corrisponde alla messa a norma dei 1.620 edifici scolastici che necessitano di interventi strutturali o di manutenzione.
Il quadro dovrebbe presto normalizzarsi anche a livello statistico. “I dati sull’anagrafe edilizia – ha detto il Ministro – saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito del Ministero dell’Istruzione“. Intanto, ha proseguito entro breve “incontrerò il presidente dell’Anci” con l’obiettivo di mettere a punto “interventi rapidi e di qualità. Non abbiamo tempo e non possiamo pensare che i ragazzi possano andare in luoghi che rappresentano per loro un pericolo“. Profumo ha anche tenuto a sottolineare che con la riqualificazione degli edifici al Sud si apriranno anche delle opportunità di “lavoro al Mezzogiorno con l’edilizia motore essenziale per la ripresa del Paese“. Appaiono discordanti i pareri dei rappresentanti degli utenti della Scuola italiana. Se i sindacati rimangono alla finestra, auspicando comunque interventi rapidi ed estesi, dalle associazioni (come Cittadinanzattiva, Codacons e Legambiente) le parole di Profumo sono state bene accolte. Gli studenti, al contrario, si sono mostrati piuttosto critici. “La situazione dell’edilizia – ha detto Francesco Santimone, responsabile nazionale per l’edilizia scolastica dell’Unione degli Studenti – è sicuramente molto grave nel Sud Italia e parte dal problema della messa in sicurezza, ma non si può pensare che agendo sullapriorità si possa risolvere la totalità del problema. Tante sono le scuole in pessime condizioni anche nel Nord, ricordiamo il caso clamoroso di Rivoli (nel novembre del 2008, a causa del crollo del controsoffitto ndr) che non è purtroppo da considerarsi isolato, ma oggi nelle scuole italiane c’è un’enorme deficit in presenza di strutture laboratoriali e palestre motivato dal fatto che un numero enorme di scuole sono state costruite oltre cinquanta anni fa“.
Secondo Santimone “investire nell’edilizia scolastica al posto che in dispendiose ed inutili ‘Grandi Opere’, come la TAV in Val di Susa o il Ponte sullo Stretto di Messina, sarebbe un contributo utile e significativo per far ripartire l’economia italiana. Proseguiremo la nostra campagna nazionale sull’edilizia scolastica di raccolta dati e denuncia delle situazioni di scandalo ‘Sicuri da Morire’ e speriamo che alla pubblicazione dei dati sull’edilizia da parte del Ministero, segua la convocazione di un tavolo tematico con le associazioni studentesche per condividere un piano sull’edilizia scolastica che da anni rivendichiamo“.