Anche l’Italia sembra voler accogliere le indicazioni contenute nella Convenzione sui diritti del fanciullo, istituendo una Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Il Disegno di legge, presentato da parlamentari del Pd, è giunto nelle ultime ore nell’Aula del Senato per la sua approvazione definitiva. I promotori dell’iniziativa esultano perché l’Italia risulta da anni agli ultimi posti nel mondo per crescita demografica: ciò avviene anche perchè persiste una concezione in cui gli attori dedicati alla cura del minore sono i genitori o altri famigliari stretti e lo Stato interviene solo laddove la famiglia non basta a sé, secondo un modello di welfare a dir poco superato. Inoltre, sebbene molti Regioni si siano dotate di autorità garanti o difensori dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è mancata un’istituzione nazionale.
Quella dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza è quindi un’iniziativa che discende da quella nuova cultura dell’infanzia e dell’adolescenza di cui è portatore il XX secolo chiamato il ‘secolo del bambino’: “un secolo – ha detto nell’aula di Palazzo Madama la senatrice del Pd, Anna Serafini, che è anche vicepresidente della commissione Infanzia – che ha segnato una nuova e più attenta considerazione dei bisogni del soggetto in formazione”.
Il garante per l’infanzia servirà a principalmente a garantire l’attuazione delle convenzioni internazionali e delle normative comunitarie più avanzate in materia di rispetto dei diritti dei minori.
“La Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 – ha continuato Serafini – è la sintesi più avanzata di una nuova visione dell’infanzia e dell’adolescenza. La bambina, il bambino e l’adolescente sono considerati persone ad un certo grado di sviluppo: titolari dell’universalità dei diritti propri di ogni essere umano e con particolari bisogni e interessi che implicano una specifica tutela”.
“La Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 – ha continuato Serafini – è la sintesi più avanzata di una nuova visione dell’infanzia e dell’adolescenza. La bambina, il bambino e l’adolescente sono considerati persone ad un certo grado di sviluppo: titolari dell’universalità dei diritti propri di ogni essere umano e con particolari bisogni e interessi che implicano una specifica tutela”.
L’Autorità, che il disegno di legge propone di istituire è caratterizzata da una posizione di indipendenza, da un forte rapporto con il territorio, dalla previsione di una consultazione attiva dei bambini e degli adolescenti, dalla partecipazione delle organizzazioni riconosciute dall’Onu e si ispira al principio di sussidiarietà, nel senso che rappresenta un ente facilitatore per l’affermazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti. “Visto che il futuro degli uomini di domani – ha concluso Serafini – è dato dalla cura dei bambini di oggi, l’istituzione di un’autorità garante dell’infanzia e dell’adolescenza rappresenta un investimento lungimirante per il Paese”.
Entusiasta per il buon esito che sta avendo la proposta di legge è anche Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd: intervenendo nell’aula del Senato ha detto che “l’istituzione del garante dell’infanzia è un investimento sul futuro dell’Italia, specie perché nel nostro Paese la cura delle bambine, dei bambini e degli adolescenti viene concepita come un carico quasi esclusivo delle famiglie, laddove invece i minori sono a tutti gli effetti soggetti di diritto”. Secondo la parlamentare “i diritti dell’infanzia dentro e fuori l’ambito familiare devono essere concepiti come doveri che riguardano la sfera pubblica. Le politiche devono essere orientate a limitare tutte le forme di discriminazione connesse alle disuguaglianze e a sostenere la costruzione dell’autonomia dei bambini e degli adolescenti.. Ho sempre pensato – ha concluso Anna Finocchiaro – che uno Stato all’avanguardia debba investire sulle giovani generazioni e che un Paese che non lo fa è zoppo, monco”.