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In arrivo lo psicologo per i docenti: li formerà sui disturbi dell’apprendimento

Presto gli psicologi formeranno i docenti per farli meglio agire quando hanno a che fare con i crescenti disturbi dell’apprendimento dei loro allievi. La novità giunge a seguito di un “recentissimo accordo tra Consiglio nazionale degli psicologi e Miur sulla formazione agli insegnanti sui bisogni educativi speciali e disturbi specifici dell’apprendimento” scolastico: l’intesa, riporta l’agenzia Ansa, prevede che gli psicologi “saranno nelle scuole di tutta Italia a promuovere una politica di valorizzazione delle diversità che va ben oltre la certificazione della disabilità e le diagnosi di Disturbi dell’apprendimento”.

L’annuncia dell’iniziativa è giunto durante la quarta edizione del Congresso “A scuola ho un bambino che…” in corso a Firenze, dalle parole di Lauro Mengheri, referente del gruppo di lavoro sui Bes e i Dsa del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi e presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana che ha portato il saluto del presidente nazionale Fulvio Giardina.

 

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“La scuola – ha detto Mengheri – sta attraversando, infatti, una fase di grandi cambiamenti, complicati da una situazione finanziaria e organizzativa che grava pesantemente sull’ ‘umore’ di dirigenti, insegnanti, famiglie e alunni. Riteniamo – ha aggiunto – che lo psicologo si sia guadagnato uno spazio all’interno della scuola, che dall’anno dell’istituzione della professione è cresciuto in termini di competenza e capacità di condivisione con gli altri attori che operano nel contesto scolastico”.

Durante il Congresso si è parlato anche di alunni disabile, Bes e Dsa. Ma anche di un’indagine significativa, realizzata dall’Ordine degli psicologi della Toscana sui siti delle scuole primarie e secondarie della regione, dalla quale è emerso che il 43,7% delle scuole ha uno sportello d’ascolto che nel 51% dei casi è gestito da psicologi, nel 21% da altri e nel 28% dei casi non indicato. Si è ricordato, infine, che in Italia circa 110-115.000 ragazzi compresi fra i 14 ed i 17 anni, ogni anno, abbandonano la scuola e qualsiasi percorso formativo alternativo.

 

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Alessandro Giuliani

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