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In arrivo nuovi finanziamenti per le scuole

Quando pochi giorni fa si era diffusa la notizia che in Lombardia l’Uffiio scolastico regionale aveva comunicato alle scuole l’arrivo di ulteriori fondi per le spese funzionamento ordinario, i maligni avevano commentato dicendo che si trattava di una “manovra elettorale” legata alla prossima candidatura del ministro Moratti a sindaco di Milano.
Nelle ore successive la notizia ha assunto una connotazione diversa: anche nel Lazio la direzione regionale ha informato le scuole che ci sono soldi in arrivo per le spese di funzionamento.
A questo punto il nostro giornale è in grado di fornire una notizia pressochè certa: nei giorni scorsi il Ministero ha disposto una vera e propria variazione di bilancio che consente di aumentare le risorse per il funzionamento generale delle istituzioni scolastiche.
Gli aumenti riguarderanno pertanto tutte le scuole d’Italia e non solo quelle di alcune regioni come Lazio e Lombardia le cui direzioni regionali sono state particolarmente svelte a informare le scuole.
Al momento attuale non è ancora dato di sapere con certezza nè l’entità precisa degli aumenti nè, soprattutto, in quale modo siano state reperite le risorse.
Il punto principale è ovviamente il secondo; se la variazione consistesse, per esempio, in una diminuzione delle spese per la realizzazione del POF e in un aumento di quelle per il funzionamento per le scuole in realtà cambierebbe ben poco: la maggiore disponibilità di fondi per le spese generali andrebbe a discapito della progettazione didattica e non ci sarebbe nessun benificio reale.
E’ molto probabile, tuttavia, che le nuove risorse reperite dal Ministero siano legate a qualche risparmio del 2005 e fondi che si era riusciti a “mettere in salvo” a ottobre quando il Governo aveva approvato il “decreto taglia-spese”.
Resta poi la questione dell’entità dei nuovi fondi: secondo stime attendibili, ma che per ora non trovano nessuna conferma ufficiale, sembra che si tratti di somme che corrispondono al 15/20 per cento del finanziamento già assegnato e che consentirebbero di ridurre di circa un terzo i tagli rispetto al 2005.
In ogni caso quello che è assolutamente certo è che anche con i nuovi fondi per il 2006 le scuole saranno costrette a “tirare la cinghia” rispetto agli anni precedenti.
Reginaldo Palermo

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