Si tratta del progetto Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole (VSQ), che è ancora in corso e terminerà nell’anno scolastico 2012/2013, e del tanto discusso progetto Valorizza (*).
Nato per forte volontà politica del ministro Gelmini, Valorizza è finalizzato appunto alla “valorizzazione del merito e del talento” dei docenti. Lo scorso anno vi hanno aderito 33 scuole e si è concluso con 276 docenti premiati, pari al 30% dei candidati.
Il 7/12/2011 le due Fondazioni Treellle e Compagnia di San Paolo, incaricate dal Miur di seguire e valutare l’esito della sperimentazione, hanno pubblicato un corposo Rapporto, nel quale si ripercorre la nascita del progetto, lo svolgimento, la fase di “validazione”, e si propongono alcuni correttivi.
L’aspetto che ha fatto maggiormente discutere è il cosiddetto metodo “reputazionale” che mira ad identificare i docenti “meritevoli” in base all’evidenza che “in tutte le situazioni scolastiche esiste un convincimento diffuso e radicato circa coloro che possono essere considerati i migliori docenti”, apprezzati tanto dai colleghi quanto da studenti e genitori. La “convergenza” delle opinioni positive diventa insomma una garanzia di attendibilità e oggettività.
Tra gli argomenti critici, quello sostanziale è che premiare il merito non può essere fine a stesso e concludersi con una mensilità in più una tantum, ma deve essere parte di una strategia globale che miri a migliorare la qualità dei sistemi educativi e i risultati degli apprendimenti.
Da parte dell’Amministrazione è stato evidenziato che la prosecuzione delle sperimentazioni nasce anche dalla necessità di dare risposta alle domande provenienti dalle sedi europee.
Sì però, nelle famose risposte all’Europa, si parlava di valutazione con riferimento alla legge 26 febbraio 2011 n.10, che delinea il sistema di valutazione a tre gambe. Come si concilia pertanto l’attuale sperimentazione in cui i migliori docenti sono individuati da un Nucleo interno (costituito da due colleghi eletti in seno al collegio più il dirigente scolastico) con la previsione normativa di una valutazione condotta da un soggetto esterno, il “corpo ispettivo, autonomo e indipendente”?
A causa dei vari e oggettivi punti deboli, Valorizza non gode dell’approvazione da parte dei sindacati. Già l’anno scorso forti critiche erano pervenute da Cgil e Gilda. Quest’anno anche lo Snals ha assunto una posizione di contrarietà, dapprima ponendo la questione pregiudiziale delle risorse e chiedendo di garantire prioritariamente la corresponsione degli scatti di anzianità. Almeno su questo punto, ha ottenuto le rassicurazioni da parte del capo dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, Giovanni Biondi. Ma lo Snals Confsal ha ribadito, nel merito, di non condividere la sperimentazione Valorizza II, e in particolare il controverso criterio della “reputazionalità” utilizzato per valorizzare il merito professionale del docente.
Il Sindacato ritiene inoltre che tale sperimentazione non possa portare a percorsi condivisibili in sede di futuro Ccnl. “Il problema delle carriere del personale della scuola non può essere legato ad una retribuzione accessoria e deve, invece, avere come riferimento fondamentale lo sviluppo della professionalità legata all’esperienza e, quindi, all’anzianità di servizio su cui si potrebbe operare con eventuali accelerazioni”.
(*) Sul progetto “Valorizza” e i punti critici del metodo “reputazionale”, si veda l’approfondimento pubblicato sul n. 9 del 10 gennaio 2012 della Tecnica della Scuola.