Se Flc-Cgil e Cisl-Scuola si contendono il primato delle rappresentanze sindacali negli istituti scolastici, le altre organizzazioni si dicono più che soddisfatte per l’esito dell’urna.
Ad iniziare dalla Uil-Scuola, secondo cui un campione statisticamente testato, a spoglio già chiuso in molte scuole, confermerebbe “l’ulteriore bel successo” del sindacato guidato da Massimo Di Menna, “in continua crescita, così come era già successo in tutte le precedenti elezioni”.
“Le rilevazioni effettuate mostrano la Uil-Scuola al primo posto in molte scuole italiane e nelle scuole all’estero dove il primo posto è ormai certo perché lo spoglio è praticamente terminato. Un risultato molto positivo”, dice il segretario organizzativo della Uil-Scuola, Pino Turi. “Tale risultato rafforza l’azione di un sindacato laico e libero come la Uil-Scuola e favorirà con le tante RSU elette, la partecipazione, la trasparenza, la tutela dei diritti e la qualità nella scuola”.
La Uil-Scuola si sofferma anche sull’alta “partecipazione al voto di insegnanti e personale Ata: rappresenta un segnale di forte radicamento sindacale e di valore della funzione che tanti insegnanti e Ata svolgono nelle scuole. E’ un patrimonio positivo – mette in evidenza Pino Turi – che rappresenta al Governo, che si appresta ad interventi legislativi sulla scuola, la necessità di aprire il confronto con il sindacato, così fortemente rafforzato dalle elezioni di oggi, per trovare soluzioni ai problemi che riguardano la scuola e chi ci lavora.
A commentare i risultati delle elezioni Rsu svolte in settimana sono anche i Cobas, attraverso il portavoce Piero Bernocchi. “Mancano ancora i risultati delle scuole chiuse per maltempo, ma i dati a nostra disposizione sono già sufficienti per affermare che queste elezioni Rsu della scuola per i Cobas sono state decisamente positive, con un incremento di voti del 25% rispetto al 2012”.
Per i comitato di base è un “risultato tanto più soddisfacente se si tiene conto che ancora una volta i sindacati monopolistici hanno imposto elezioni con modalità del tutto anti-democratiche, impresentabili in qualsiasi altro sistema elettorale, sindacale o politico, d’Europa”.
“Pur con i limiti al dialogo con l’intera categoria per il divieto di assemblee, la nostra campagna – prosegue Bernocchi – ha evidenziato la diffusa opposizione alla ‘cattiva scuola’ di Renzi, alla misera scuola-quiz dei grotteschi quiz Invalsi (contro cui abbiamo già convocato gli scioperi di maggio, 5 e 6 nella scuola dell’infanzia ed elementare, e 12 per le medie e superiori), e la richiesta generalizzata di assunzione di tutti i precari che da tempo lavorano nella scuola, tramite un immediato decreto che intanto mantenga le promesse renziane delle 150 mila assunzioni”.
Per questo, “manifesteremo davanti al Parlamento il 10 marzo quando il CdM delibererà sui precari”, conclude Bernocchi.