A poche ore dal V- Day sono in tanti a dire la loro opinione a proposito del vaccino anti Covid. I testimonials a favore e i detrattori stanno facendo sentire la propria voce, dal mondo della cultura a quello dello spettacolo e dello sport, rincorrendosi sul web e sui notiziari.
Forse non tutti sanno o ricordano che già negli anni 50, precisamente nel 1956 il popolarissimo Elvis Presley, all’epoca di appena 21 anni, l’eroe della gioventù nordamericana, fece pubblicamente dietro le quinte il vaccino antipolio, per poi diventare qualche minuto dopo protagonista canoro e televisivo nel “The Ed Sullivan Show. Non c’è nessun Elvis, ha detto Adam Berinsky, un politologo del MIT che studia il linguaggio e la messaggistica nella sanità pubblica, la sfida oggi è trovare l’Elvis giusto per la comunità giusta, di fronte alla diffusa paura e incertezza riguardo alle iniezioni che attingono a tecnologie sconosciute, sviluppate con una velocità da record nel contesto politico più polarizzato che si ricordi.
Tra le voci più significative nel panorama nazionale, va citata quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha pubblicamente definito il vaccino un segnale di speranza, dicendosi pronto a riceverlo quando sarà il suo turno. E alla sua si aggiunge quella di papa Bergoglio, che durante il messaggio natalizio, che precede l’urbi et orbi, ha detto che il vaccino è una luce di speranza.
Nel mondo della cultura spicca la voce di Dacia Maraini, che si dice prontissima a vaccinarsi, mi fido dei medici e del sistema sanitario. Tra gli artisti c’è chi, come Renzo Arbore, è disponibile a farsi vaccinare e diventare testimonial in diretta video, definendo il vaccino una conquista della scienza. Nessun dubbio sembra avere anche il vincitore del David di Donatello 2020 Luigi Lo Cascio, Mi vaccinerò senza esitazioni, ha affermato.
Fa sentire la sua voce anche Piero Angela, 92 anni, che ha detto chiaramente Io mi fido, sostenendo di non avere alcun dubbio sulla sicurezza del vaccino, e aggiungendo a sostegno della sua tesi i vaccini sono stati realizzati da case farmaceutiche importanti, che hanno realizzato in passato medicine utilissime nel curare le malattie. È vero che ‘business is business’, ma non si esporrebbero mai al rischio di risarcimenti miliardari in caso di reazioni avverse molto gravi. Inoltre saranno approvati dalle agenzie del farmaco, prima fra tutte l’americana Food and drug administration, una istituzione molto seria che non dà il via libera a un medicinale senza avere prove solidissime della sua efficacia.
Dal mondo dello spettacolo arrivano voci più discordanti, come per esempio quella di Al Bano, che sembra essere più titubante, riandando con la memoria alla campagna vaccinale antipolio e affermando se gli esperti della sanità dicono che il vaccino è una cosa importante e sicura e che non ha effetti collaterali, bisogna farlo.
Mi vaccinerò appena possibile perché ci credo, dice invece Maurizio Costanzo a proposito della prossima campagna vaccinale e afferma di essere totalmente disponibile nell’eventualità di vaccinarsi in diretta televisiva. Ed è decisamente favorevole anche Iva Zanicchi, che ha già contratto la malattia, dichiarando se posso fare il vaccino in televisione lo farò, se posso essere utile lo farei con molto piacere.
Completamente discordante è invece la voce dell’artista Heather Parisi che ha detto io e la mia famiglia non faremo il vaccino perché è fuor di dubbio che si tratta di un vaccino sperimentale di cui non si ha avuto modo di vedere gli effetti nel breve, nel medio e nel lungo periodo, dichiarandosi apertamente per la libertà vaccinale o consenso informato.
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