Si chiama “Childline”, è una linea telefonica operante in tutto il Regno Unito ed è nata per ricevere segnalazioni di casi di bullismo a scuola. L’anno scorso ha ricevuto circa 13.000 chiamate da parte di bambini e ragazzi di tutte le età, vittime di piccoli e grandi atti di intimidazione e violenza tra le mura scolastiche, subite dagli stessi compagni di classe o da altri alunni frequentanti lo stesso istituto. Altre 6.000 telefonate sono giunte da parte delle famiglie, che hanno raccolto il malessere dei propri figli, i quali talvolta non se la sentono di denunciare l’accaduto in prima persona.
Il fenomeno del bullismo non è nuovo oltre Manica: già vent’anni fa, tra il 1984 e il 1986, l’agenzia Kidscape aveva condotto un’inchiesta a largo raggio nelle scuole britanniche e i risultati erano stati sorprendenti: circa il 68% dei ragazzi aveva dichiarato di essere stato vittima del bullismo almeno una volta, il 38% almeno due volte, il 5% aveva subito traumi con conseguenze in qualche caso devastanti: rifiuto di recarsi a scuola, malattie psico-somatiche, tentativi di suicidio. Attualmente sono in atto in tutto il Regno Unito vari progetti anti-bullismo. Nella sola città di Sheffield, il Dipartimento per l’Educazione e l’Occupazione in Inghilterra e in Galles ha riscontrato che il 27% degli studenti liceali che prendono parte ai loro progetti erano state vittime del bullismo quando frequentavano le scuole elementari e medie.
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