Van der Bellen ha vinto in Austria con un margine più ampio rispetto al precedente ballottaggio del 22 maggio: “una giornata storica”, ha detto il neo eletto perché, per la prima volta nella storia dell’Austria, sulla poltrona più importante del Paese siede un verde.
“La mia convinzione – ha detto il neo presidente federale, che si insedierà a gennaio per 6 anni – è che l’Austria è un grande Paese, che ha dato tanto in passato e lo farà anche in futuro”.
Battuto il partito dell’estrema destra di Norbert Hofer che però si è congratulato con l’avversario per la sua “vittoria” alle elezioni presidenziali e ha invitato “tutti gli austriaci a lavorare assieme”.
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Hanno votato per il neo eletto presidente soprattutto le donne e i giovani. Le donne hanno dato per il 62% la loro preferenza a Van der Bellen, per il 38% a Hofer. Fra i giovani, la percentuale per il 72enne candidato verde è stata del 58%, il 42% ha dato il suo voto al 45enne dell’estrema destra populista. Percentuali quasi identiche nella fascia di età intermedia, di nuovo nettamente a favore di Van der Bellen tra gli over-60.
L’affluenza alle urne è stata del 64,56%, la partecipazione complessiva al voto, comprensiva di quello per posta, del 74%. Superiore dunque al ballottaggio del 22 maggio, quando fu del 72,65%.
L’Europa più sinceramente democratica emana dunque un sospiro di sollievo dopo l’avanzata delle destre estreme e in Austria il pericolo che Hofer potesse vincere, ingrossando il numero delle Nazioni propense alla chiusura verso il mondo, era tangibile ma alla fine ha prevalso il popolo dell’accoglienza e della tolleranza.
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