Il prossimo 25 agosto alle 10,30 “i precari lucani costretti a migrare loro malgrado al nord a 50 anni” organizzeranno un sit – in davanti alla Regione Basilicata.
I precari lucani spiegano con le seguenti parole la loro mobilitazione: “La riforma della buona scuola si è trasformata in una deportazione per un migliaio di insegnanti lucani e le relative famiglie. A 50 anni (età di molti docenti) gli insegnanti lucani sono costretti contro la loro volontà a cambiare regione e vita.
Può un professionista cambiare vita senza averlo deciso abbandonando una regione già a rischio spopolamento? Il meccanismo di scelta è affidato a un cervellone elettronico che elaborerà le 1.000 domande di stabilizzazione dei precari lucani, scorrendo le 100 province dove i docenti sono stati costretti a fare domanda.
Il meccanismo, vizioso, messo in piedi dal Miur ha costretto i precari italiani e quelli lucani a scegliere su un elenco graduato di 100 destinazioni provinciali. Nonostante le prime preferenze, espresse, in province più comode alla loro residenza dove hanno messo in piedi famiglia, il cervellone sceglierà scorrendo la destinazione utile, individuandola anche al 100 posto, destinazione più lontana. Si rischia di costringere circa mille famiglie ad abbandonare la regione per 5 anni senza certezze di poter ritornare, costringendo le persone ad andare via contro la propria volontà”.