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In Bassa Sassonia è bocciato bocciare: costa troppo

E prima ancora di insediarsi ufficialmente al governo del Land, il governatore socialdemocratico, Stephan Weil, propone radicali riforme del sistema scolastico, compresa l’abolizione della bocciatura in tutte le scuole, scatenando una bufera a livello federale.
Ma quale sarebbe il motivo di tanta “egualitaria” scelta? “Per risparmiare un’umiliazione personale a chi deve ripetere l’anno”, ma anche per alleggerire le casse pubbliche, visto che i ripetenti nell’intera Germania costano alla pubblica amministrazione un miliardo di euro all’anno; fondi che, se assommati agli aiuti in Grecia e agli altri Stati in difficoltà, fanno un bel gruzzoletto.
A non essere d’accordo tuttavia sarebbe il più prestigioso settimanale tedesco, Der Spiegel, il cui giornalista di punta, Jan Fleischhauer, tuona: “Davvero questo sarebbe un passo eguaglianza e pari opportunità? Allora perché rimanere a metà strada, aboliamo anche i voti e le pagelle.Se andiamo avanti così tra poco arriveremo a discutere se un’ortografia corretta non diventi una barriera culturale discriminante e inaccettabile.”
E ancora afferma: “Il mio sospetto è che col pretesto di voler aiutare i figli dei ceti meno favoriti, in realtà il futuro governo di Hannover vuole salvare i pargoli della nuova borghesia “verde” dal disonore di una bocciatura”. Sempre più spesso, egli ricorda, liberi professionisti e altri benestanti ricorrono ad avvocati dalle parcelle salate se il figlio porta a casa brutti voti. “Sempre meno gente nella nostra borghesia riesce ad accettare che la propria prole non brilli per intelligenza o volontà di apprendere, e ogni insegnante conosce i guai cui va incontro se rifiuta di dare l’assenso per l’accesso al liceo al figlio di un architetto”.
In Germania per passare dopo le elementari al Ginnasio (scuola superiore d’élite, anche quando è pubblica e gratis) ti serve l’approvazione del consiglio di classe.
Attenti all’egalitarismo di sinistra, è in sostanza il monito di Fleischhauer: proprio Stati da decenni a guida democristiana — Baviera, Baden-Wuerttemberg, o all’Est Turingia e Sassonia — la scuola meritocratica è più severa. Non classista, severa. E conquista un miglior rating a livello internazionale.

Pasquale Almirante

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